Cambiano le epoche, i siti degli eventi sismici, ma non gli effetti. Ogni 20-30 anni l'Italia viene 'ferita' da un grave Terremoto i cui effetti sono funesti, nel numero complessivo di vittime, ma anche nei danni strutturali che comportano lunghissimi processi di ricostruzione, la maggior parte dei quali non sono stati ancora portati a compimento. I governi italiani, indipendentemente dal colore politico, sono stati dunque inadeguati a fronteggiare le gravi calamità?
Più che altro non hanno avuto la volontà di farlo, almeno secondo il parere del professor Gino De Vecchis, ordinario di geografia all'Università La Sapienza di Roma.
Terremoto in centro Italia: risultati 'sconfortanti'
Il professor De Vecchis parte dall'ultimo grande terremoto, quello che lo scorso anno ha devastato parte dell'Italia centrale. "Se facciamo dei bilanci e comprendiamo anche le promesse fatte dopo il terremoto, paragonandole con quanto finora è stato realizzato, i risultati sono sconfortanti", puntualizza l'esperto che nel contempo sottolinea la dimensione catastrofica del sisma di amatrice, Accumoli e dintorni.
Ma se è vero che non si possono prevedere i terremoti, è altrettanto veritiero che si può intervenire con la messa in sicurezza delle zone cosiddette a rischio. "Servirebbe una sola grande opera in tutto il Paese - ha spiegato De Vecchis - ma il vero nodo della questione è l'atteggiamento di tutti i governi che si sono dati il cambio alla guida del Paese, che non hanno mai inserito le opere di messa in sicurezza nell'agenda delle priorità".