Quando gli uomini delle Fiamme Gialle entrarono nella casa di Giancarlo Tulliani, nel febbraio scorso, si trovarono davanti ad una cassaforte vuota e un sacco dell'immondizia pieno di carte triturate sulle quali era stato posto un fiocco verde - dello stesso colore del basco dei finanzieri - come gesto di beffa. L'uomo infatti già da dicembre 2016 si era trasferito a Dubai, considerato una sorta di paradiso dei latitanti, dove conduceva una vita agiata rendendosi irreperibile alla giustizia italiana.
Ma ora le cose sembrano essere cambiate, tanto che le autorità degli Emirati Arabi gli hanno messo le manette ai polsi e hanno convalidato l'arresto.
Giornalisti italiani a Dubai
Tulliani voleva fare arrestare alcuni giornalisti italiani inviati dalla trasmissione di Massimo Giletti a Dubai per fare un servizio su di lui, ma quando si è rivolto alla polizia le manette ai polsi sono scattate per lui. I giornalisti lo hanno rintracciato all'aeroporto di Dubai, dove si era recato per accompagnare la sua compagna. Lo hanno avvicinato e gli hanno rivolto alcune domande, ma Tulliani non l'ha presa bene.
Dopo aver dato in escandescenze con gli inviati, chiedendo loro quanto fossero pagati, si è rivolto alla polizia affinché fossero arrestati.
"Era molto sicuro di sé e dei suoi mezzi" racconta l'inviato di Giletti a Dubai Daniele Bonistalli. "Era molto agitato, ha iniziato a dare di matto e si è rivolto alla polizia con tono autorevole sostenendo di essersi recato a Dubai per stare tranquillo e che stavamo commettendo violenza privata contro di lui". Quando i poliziotti inizialmente hanno bloccato Bonistalli il cameraman si era distanziato, e Tulliani si sarebbe messo a urlare di arrestare anche lui. Ma le cose non sono andate come il latitante sperava.
Arresto per Tulliani, interrogatorio per il giornalista
Quando i poliziotti di Dubai hanno controllato i passaporti si sono resi conto di trovarsi davanti ad una persona sulla quale pendeva un mandato di cattura internazionale e hanno deciso di arrestarlo. Il giornalista ed il cameraman di Giletti invece sono stato trattenuti alcune ore per essere interrogati. "Sono dovuti intervenire persino gli uomini della nostra intelligence" ha raccontato il giornalista. Che nonostante tutto è riuscito a salvare il materiale girato all'interno dell'aeroporto. Bonistalli mentre era dietro le sbarre ha comunicato alla redazione di essere stato arrestato con un secondo telefono che aveva occultato: "altrimenti chissà quanto ci avrebbero trattenuto in attesa di chiarire la situazione" ha concluso.