Dal momento in cui sono cominciati i grandi flussi migratori in Europa, il crocifisso è da subito risultato un sassolino nella scarpa per coloro che vogliono evitare in ogni modo la discriminazione religiosa, una tematica non priva di polemiche e contestazioni.
Si è partiti dalle scuole per arrivare agli uffici pubblici, fino alle confezioni degli alimenti e alla pubblicità, e recentemente il Comitato Centrale della croce rossa in Belgio ha diramato una circolare in cui si ordina di togliere i crocifissi dalle pareti delle varie filiali al fine di rispettare ogni credo e di risultare nel contempo imparziali.
Il provvedimento non ha ovviamente lasciato indifferenti alcuni volontari della Croce Rossa che hanno lo hanno definito privo di senso e oltre modo esagerato.
Un Natale sempre meno religioso
Georges Gelard, volontario della Croce Rossa belga, non è d’accordo con quanto imposto dalla recente circolare e, intervistato dall’emittente televisiva RTL, ha ironizzato sul fatto che alla luce di quanto deciso si dovrebbe anche cambiare letteralmente il simbolo della stessa Croce Rossa, che raffigura per l’appunto una grande croce su sfondo bianco.
Di pari avviso Marie Claire Beuvens che lamenta come ormai in Belgio la situazione sia diventata paradossale e che i tradizionali mercatini di Natale, retaggio culturale e religioso che richiama molti turisti e cittadini, si siano trasformati in eventi dai nomi come Piaceri d’Inverno, così come le altrettanto tradizionali vacanze natalizie sono ora le vacanze invernali.
Nessun accenno alla religione ma soprattutto la cancellazione della parola Natale da tutti i veicoli mediatici; la Beuvens, come Gelard, ritiene questo provvedimento esagerato e grave.
I casi in Europa
Il crocifisso o la croce, che per l’Occidente hanno un profondo significato religioso, sono diventati una sorta di tabù, sottolineando così, secondo molti, la debolezza della nostra cultura, sempre più bersaglio di estremisti; tolto ormai da tutte le aule delle scuole e in previsione di essere rimossa sopra la statua di Giovanni Paolo II in Francia, il crocifisso è stato bandito anche nell’arte, come testimonia il recente caso di una scolaresca di Firenze che si è vista annullare una visita alla mostra sacra dove era esposta la Crocifissione Bianca di Marc Chagall, particolare che avrebbe urtato i sentimenti di quegli alunni di religione non cristiana.