"Datte e mori sporca amica di storpiati e croci" è questo il terrificante messaggio ricevuto sabato scorso da Milena Nari, dirigente del Liceo Socrate di Roma. Si tratta di una missiva scritta in dialetto romano con la quale la preside viene palesemente minacciata, poiché accusata di aver accolto nell'istituto di via Giuliani disabili, e consentito l'affissione di simboli della religione cattolica. La donna ha provveduto a denunciare l'accaduto e sul caso adesso indaga la Digos. A destare preoccupazione è la possibilità - ancora non confermata dagli inquirenti - che quel biglietto, pregno di violenza, sia stato spedito alla Nari da alcuni studenti del liceo capitolino.
La lettera anonima, inviata all'istituto della Garbatella in busta chiusa, è stata scritta utilizzando pezzi di giornali tagliati e gli inquirenti in queste ore sono in cerca di elementi utili all'individuazione dei responsabili.
La dirigente, colpita da quanto le è accaduto, da un lato ha cercato di sdrammatizzare sulla sua morte, che d'altronde dice: "Prima o poi arriverà", dall'altro ha chiesto il trasferimento in un altro istituto.
Da giorni nei corridoi del liceo non si fa altro che parlare della lettera anonima e ad essere spaventati sono anche molti genitori.
Diverse potrebbero essere le orribili motivazioni
Sono svariate le ipotesi al vaglio degli investigatori. Nel messaggio, che ha suscitato indignazione in tutta Italia, si fa riferimento ai disabili e alle croci, come se i diversamente abili fossero trattati con un riguardo particolare.
Un'attenzione evidentemente mal gradita, e considerata dal mittente della missiva un inutile precetto suggerito dalla religione cattolica.
Un'altra tesi invece, vede il riferimento ai disabili come un perfido modo per indicare il sovrannumero degli allievi, questo porterebbe gli inquirenti ad ipotizzare un collegamento con l'occupazione della Scuola di qualche settimana fa.
Ad inviare il messaggio alla preside potrebbe essere stato qualche studente particolarmente aggressivo, che non avrebbe tollerato il considerevole incremento di liceali raggiunto nell'ultimo anno. Un sovraffollamento determinato dalla scelta della Nari di accettare tutte le domande di iscrizione, nonostante la mancanza delle aule.
Infine, una terza ipotesi sarebbe legata alle posizioni politiche, evidentemente estremiste, di alcuni studenti, che non intendono accettare la religione e il suo simbolismo come materia da studiare a scuola.