Blitz di Pasqua e controlli a tappeto da parte dei carabinieri forestali nelle macellerie e aziende zoo-tecniche della Campania. Sono stati controllati e verificati ben 13mila capi, tra ovini e caprini. Nel corso delle attività d'indagine sono stati scoperti allevamenti senza licenza e quindi abusivi, etichette falsificate, prodotti alimentari (prevalentemente latte e carne) senza regolare tracciabilità.
Napoli e Caserta
A Napoli, zona Colli Aminei, e a Nola, in provincia, sono state multate due macellerie perché avevano esposto confezioni di carne di agnello con etichette riportanti informazioni errate. Nel casertano, invece, sono stati controllati e sequestrati ben 14 allevamenti, nei quali sono emerse irregolarità per quanto concerne l'identificazione dei capi animali. Presenti anche registri di stalla non regolarmente e periodicamente aggiornati e latte fresco privo di qualsivoglia tracciabilità.
Avellinese e beneventano
Nell'avellinese è scattata la denuncia per due persone per il reato di macellazione clandestina e abusiva di 5 agnellini: i querelati, infatti, si accingevano a macellare gli animali senza rispettare la normativa igienico-sanitaria comunitaria e senza preventivo stordimento - previsto dalla legge - delle piccole bestiole.
Nello stesso casolare di campagna i carabinieri forestali di Avellino hanno trovato e sequestrato 26 agnellini, pronti per essere macellati, conservati in condizioni sanitarie molto precarie e nel totale spregio dei - seppur minime - requisiti di igiene. In un punto vendita carne di Mercogliano, in provincia di Avellino, i militari dell'arma hanno scoperto che i titolari commerciavano e vendevano carne di agnello spacciandola come allevata e prodotta in Italia, mentre i capi provenivano da allevamenti della Spagna. Sempre nel territorio di Avellino, un anziano signore di San Potito Ultra praticava il mestiere di allevatore di caprini e ovini senza essere in possesso delle regolari autorizzazioni previste dalla legge e senza essere munito dell' iscrizione alla banca dati veterinaria.
Nel beneventano sono stati denunciati all'autorità giudiziaria due proprietari di aziende zoo-tecniche. I titolari della ditta si sono resi colpevoli di macellazione clandestina. Nei loro stabilimenti sono state poste sotto sequestro 11 carcasse di animali uccisi non recanti alcun indicazione circa la tracciabilità.