Tragico incidente nel cuore della notte di Pasquetta. Il sinistro è avvenuto a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli.

La dinamica

Secondo le prime indiscrezioni trapelate dagli inquirenti che indagano sulla dinamica dell'incidente, due autovetture di grossa cilindrata si sarebbero scontrate frontalmente in pieno centro cittadino, precisamente tra via Terracciano e via Alfa. Il violento urto non ha lasciato scampo ad uno dei tre giovani a bordo di una delle autovetture coinvolte, una BMW e una Fiat Punto. Le prime testimonianze di persone presenti sul posto affermano che la BMW viaggiava ad una velocità di più di 140 kilometri all'ora.

Alla guida del veicolo causa dell'incidente vi era un uomo di origine ucraina in stato di ebrezza, che non si sarebbe fermato ad un segnale di stop in prossimità dell'incrocio, impattando così terribilmente contro la Fiat Punto che sopraggiungeva. Due giovani di Sant’Anastasia sono morti sul colpo.

Il cittadino ucraino, a quanto si apprende, si è è messo alla guida del proprio autoveicolo, assieme alla moglie sul sedile passeggero, in stato di ebbrezza e dopo aver assunto sostanze stupefacenti, causando così la cruenta morte di un ragazzo di soli ventotto anni, morto sul luogo della tragedia pochi minuti dopo lo scontro. Un altro passeggero e rimasto gravemente ferito e rischia la vita. Il terzo ragazzo, invece, è uscito miracolosamente dall'impatto: per lui solo qualche contusione e lievi ferite.

Attualmente l'uomo è stato fermato dai Carabinieri di Pomigliano d'Arco che lo hanno sottoposto ad esami tossicologici dai quali è risultata l'assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti. L'ucraino dovrà rispondere dell'accusa di omicidio stradale. Ora si trova in stato di arresto presso la casa circondariale di Poggioreale (Napoli).

Il reato di omicidio stradale

Il reato di omicidio stradale è stato inserito nell'ordinamento giuridico italiano nell'anno 2016 in seguito ad una legge di iniziativa popolare del 2010. Esso prevede pene a metà strada tra l'omicidio volontario e l'omicidio colposo: da un anno a tre anni per lesioni gravosi gravi, da due a quattro anni per lesioni gravissime, con possibili aggravanti in caso di fuga del conducente (pena aumentata fino a due terzi, e - in ogni caso - non inferiore ad anni cinque), guida senza patente o con autoveicolo privo di copertura assicurativa, per gli autisti di mezzi pesanti, come - ad esempio - tir, pullman, autobus, autotrasportatori).