Sono stati visti passeggiare indisturbati per le strade della città senza alcuna paura degli uomini, nei giardini pubblici a bivaccare, dormire o cercare cibo, magari attirati dalla spazzatura: i romani, soprattutto quelli che abitano nelle zone a ridosso di parchi e aree naturalistiche, sono costretti a convivere con i cinghiali.

Ma ora nella Capitale c'è una vera e propria emergenza sicurezza e non a causa di furti e rapine, ma di animali selvatici che si spingono fino alle abitazioni ed aggrediscono chi costituisca una minaccia, specie se sono madri con cuccioli.

E' quanto è capitato a Marco Tocci, 62enne residente a Spinaceto, quartiere nel quadrante sud ovest di Roma: ha rischiato la vita solo per essere uscito con il proprio cane.

Emergenza cinghiali a Roma, aggredito mentre porta il cane a spasso

Ha rischiato la vita per difendere il suo cane. Erano le 18 dello scorso giovedì, c'era luce e non si trovava nel mezzo di un bosco Marco Tocci, ma sotto casa in via Nicola Stame, una strada molto frequentata di Spinaceto, non lontano dalla Pontina, quando è stato aggredito da un gruppo di cinghiali. Era una famiglia composta da tre cuccioli e la madre, un esemplare enorme: nel ricordo dell'aggredito, una bestia di cento chili.

Tocci stava portando il suo cane, un boxer di taglia grossa di nome Igor, a fare i bisogni nel giardino condominiale quando è avvenuto l'attacco. Ricorda di aver visto inizialmente i tre cuccioli e subito si è messo a correre all'indietro per scappare. Ma è sopraggiunta la mamma pronta a caricare. Per tirare Igor che era al guinzaglio, Tocci è scivolato e mentre era in terra e il suo cane di 43 chili tirava e abbaiava, ha visto il cinghiale avanzare fino ad arrivare a pochi metri dal suo viso.

Per fortuna c'era un gruppo di ragazzi poco distante che giocava a pallone. Il 62enne ha cominciato ad urlare per chiedere aiuto e le grida hanno messo in fuga gli animali. Portato al vicino ospedale Sant'Eugenio, gli hanno dato dieci giorni di prognosi: ha una spalla lussata e deve portare il tutore, escoriazioni su tutto il corpo e vari traumi al corpo.

"Ma il trauma peggiore è stato pensare di morire entrambi, così, davanti casa, solo per aver portato Iron a fare i bisogni', ha commentato amareggiato. Inutile dire che ora né sua moglie né i figli osano più uscire per portare a spasso il cane. E così altri residenti.

Capitale 'bestiale', allarmi inascoltati

"Abbiamo bisogno di un intervento immediato, a Spinaceto la situazione è fuori controllo", dice Tocci pronto a far scattare una denuncia. L'allarme cinghiali, l'ennesimo, a Spinaceto era stato rinnovato a inizio agosto dopo una decina di aggressioni solo in questo ultimo mese, ma i molteplici appelli dei cittadini sono rimasti inascoltati. Sono stati visti ungulati 'al pascolo' anche nel parco gioco dei bambini.

E prima di Tocci era stata attaccata una donna a spasso con un cane di piccola taglia. I residenti si chiedono se debba morire qualcuno perché qualcosa si muova.

Purtroppo una sciagura è già capitata: nel marzo 2017, il 49enne Nazzareno Alessandri è morto mentre era a bordo del suo scooter, dopo essere stato travolto da un grosso ungulato che attraversava la strada a via dell'Inviolatella Borghese a Roma Nord. Questi animali la fanno da padroni a Roma Nord, tra Olgiata, parco di Tomba di Nerone, Grottarossa, Cesano, e a ridosso del parco dell'Insugherata come del Parco di Vejo. Ad agosto sono stati visti alla stazione di Prima Porta. Ma l'allarme riguarda anche l'area del litorale e il versante sud ovest.

Il protocollo tra Comune e Regione che prevede tramite telenarcosi o l’uso di gabbie, il trasferimento dei cinghiali in luoghi indicati dalla Regione, ma anche abbattimenti selettivi, necessari per ricomporre un evidente squilibrio ecologico è finora rimasto inattuato.