Questo mercoledì 2 novembre è arrivata l'ammissione di G. D., il papà di 40 anni accusato del tentato omicidio della figlia di due anni dopo averla lanciata da una finestra di casa.

Domenica scorsa alle 9:30 di mattina, la bambina era precipitata dal terzo piano di un palazzo di Fisciano, in provincia di Salerno, dove abita con la mamma e il papà. La piccola si è salvata grazie a una rete metallica che ha attutito la caduta. Per i carabinieri, intervenuti sul posto, è stato subito chiaro che non si era trattato di un incidente.

Salerno, la confessione

Il colpo di scena nella vicenda, c'è stato stamattina alle 9 e 30 nell'aula bunker del Tribunale di Nocera, in provincia di Salerno, dove si è svolto l'interrogatorio di garanzia di G. D., davanti al gip Daniela De Nicola. L'uomo, tuttora detenuto nel carcere di Bellizzi Irpino, nell'avellinese, ai suoi due legali Sica e Amabile, poco prima di entrare nell'aula aveva ribadito la versione data subito dopo il fermo di domenica e nei giorni successivi: si sarebbe trattato di un incidente, la bambina gli sarebbe scivolata dalle mani mentre la cambiava nel bagno di casa. Poi, come raccontato dagli stessi legali, vi è stato il cambio di versione non appena sentito dal gip.

All'uscita dell'aula bunker, è stato l'avvocato Sica a riferire ai giornalisti che l'assistito, "come un fiume in piena", ha detto al gip tutto quello che per tre giorni aveva tenuto nascosto, ammettendo di aver buttato la figlia dalla finestra del bagno: "Ha detto che è stata la parola di Dio a fargli lanciare la bambina dalla finestra".

"Ci siamo trovati di fronte a un soggetto in pieno delirio psicotico", le parole di Sica che ha riferito di aver trovato l'assistito molto stordito, sia per effetto degli eventi, che della malattia o di una sedazione, probabilmente disposta in carcere. Il gip ha convalidato il fermo. I legali hanno chiesto l'attenuazione della misura cautelare e il ricovero in una struttura psichiatrica.

Campanello d'allarme: presunta bomba in un pacco

Un campanello d'allarme c'è stato qualche giorno prima dell'episodio. Tutto è cominciato quando l'uomo, descritto da amici e conoscenti come un uomo mite, un padre molto apprensivo, è andato alle Poste a ritirare un pacco. Conteneva un termometro ordinato per la sua bambina. Ma a suo dire c'era altro: "Qui non c’è il termometro, ci hanno messo una bomba", avrebbe detto.

"Il delirio è iniziato qualche giorno prima, con l’arrivo di un pacco con all’interno un termometro che lo ha portato a preoccuparsi per la figlioletta fino poi a sentire questa voce interiore", la conferma dell'avvocato Sica

Nella convinzione della presenza di un esplosivo che avrebbe ucciso sua figlia, l'uomo ha chiamato i carabinieri e si è sentito male. I militari hanno fatto intervenire il 118 e il padre è stato portato in ospedale a Salerno. Finito nel reparto psichiatrico, lo specialista che l'ha visitato non ha ravvisato motivi per ricoverarlo. Gli ha prescritto gocce per calmare un'ansia da forte stress e l'ha rimandato a casa.

Salerno, incertezza sulla bambina

Dopo i fatti la bambina è stata trasferita d'urgenza prima all'ospedale di Salerno, poi al nosocomio pediatrico Santobono di Napoli, dove ha subito un intervento chirurgico all'omero destro.

La piccola resta ancora ricoverata nel reparto di Ortopedia, ma non per incerte condizioni di salute, che, anzi, è fuori pericolo. L'incertezza riguarda la possibilità che venga affidata ai servizi sociali. Come annunciato a "La vita in diretta", il giudice dei minori si è riservato di decidere sull'affido a causa di una situazione poco chiara. La mamma, che in questi giorni è sempre rimasta accanto alla bambina, a lungo ascoltata dagli inquirenti, avrebbe difeso il papà.

L'inviata de La vita in diretta ha riferito di una telecamera che ha ripreso video e audio alle ore 9:34 quando tutto è avvenuto: l'urlo della mamma, uscita di casa dopo 30 secondi dalla caduta, il ritrovamento della bambina a terra a seguito di un volo di quasi 10 metri che poteva esserle fatale, poi la voce del padre al terzo piano.

Quando i carabinieri della stazione di Fisciano sono arrivati sul posto, l'hanno trovata a terra sull'asfalto che stringeva tra le braccia la piccola. Il padre, sotto choc, era in casa, disteso sul letto.

Nei primi istanti dopo la tragedia, la telecamera avrebbe registrato la voce della mamma. Rivolta al marito, avrebbe detto: "Pino, cosa hai fatto?". Ma potrebbe trattarsi anche della voce di una vicina, che con altre persone ha poi salvato l'uomo da un tentato suicidio. La vicenda è quindi ancora tutta da chiarire e oggetto d'indagine.