Viviana Parisi, dopo avere ucciso suo figlio Gioele, si sarebbe arrampicata sul traliccio dell’Enel e si sarebbe lasciata cadere da circa 15 metri di altezza. Questo è quanto emergerebbe dai risultati preliminari dei riscontri effettuati dal personale della polizia scientifica. Inoltre, anche gli esami eseguiti sui tessuti della 43enne dj sembrerebbero comprovare l’ipotesi dell’omicidio-suicidio.
Giallo di Caronia, si fa strada l’ipotesi dell’omicidio-suicidio
L’ipotesi dell’omicidio-suicidio è stata riportata anche dal Corriere della sera. Ad avvalorare questa ipotesi sarebbe “consistenza dei tessuti che varia con l'impatto” emersa dagli esami effettuati su Viviana Parisi. Una caduta volontaria dal traliccio dell’Enel sarebbe, infatti, compatibile con la distanza da esso a cui è stato ritrovato il corpo (tre metri). Mentre in caso di un evento accidentale, il corpo sarebbe precipitato ai piedi della struttura. Gli inquirenti inoltre hanno affermato che proprio nel momento dell’impatto al suolo Viviana avrebbe perso una scarpa.
La polizia scientifica, infine, per tentare di trovare tracce sul pilone, avrebbe fatto ricorso anche al Luminol: poiché sulla struttura metallica non sarebbero state rilevate tracce di Dna utili ai fini dell’indagine.
Le ipotesi della famiglia di Viviana
I familiari di Viviana Parisi, invece, continuano a ipotizzare che sia stata assalita da alcuni animali selvatici. Poiché loro non ritengono possibile che sia stata proprio lei a uccidere suo figlio. Nel ventaglio delle ipotesi di questo intricato giallo, l’avvocato Pietro Venuti ha anche sottolineato che Viviana e Gioele “potrebbero essere morti in due momenti” differenti e pure “in due luoghi separati”. Infatti, stando a quanto ipotizzato dal legale, che nei giorni scorsi ha effettuato alcuni sopralluoghi, Viviana “potrebbe aver perso Gioele” per qualche istante, e per questo motivo lei si sarebbe arrampicata sul pilone “per tentare di avvistarlo”.
Mentre, sempre stando a quanto immaginato dall’avvocato Venuti, il piccolo di quattro anni “potrebbe essere caduto” in un posto differente. Pertanto, nello schema di questa ricostruzione, sarebbero stati “gli animali” a trascinare i resti proprio “dove sono stati trovati”.
I sopralluoghi sull’area del ritrovamento dei due corpi
Il 22 agosto il personale della polizia scientifica ha effettuato un ulteriore sopralluogo nell’area del ritrovamento. Agli accertamenti erano presenti anche l’entomologo Stefano Vanin e il medico legale Elvira Spagnolo. L’entomologo ha dichiarato che è stata rilevata “la temperatura dell’ambiente” per poter effettuare delle ricerche “sugli insetti” rinvenuti “sui resti del bambino”.
Nelle prossime ore, infatti, verrà effettuata l’autopsia sui resti del piccolo Gioele e sarà predisposto un nuovo sopralluogo con i consulenti di parte.
Le considerazioni del procuratore Cavallo sul ritrovamento dei resti del bambino
Il procuratore capo di Patti, Angelo Cavallo, che sta coordinando le indagini, ha affermato di provare lo stato d’animo di “un magistrato-padre”, ma che in queste situazioni particolari è necessario “agire mettendo da parte i sentimenti” proprio come usano fare “i medici”. Il procuratore ha dichiarato, inoltre, di non avere “mai creduto a un rapimento”. Infine, ha sottolineato che le ricerche sono state complicate dalla natura del terreno e dal “gran caldo”.