Domani, 25 novembre 2023, Filippo Turetta, accusato di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin, arriverà all’aeroporto di Venezia scortato da Francoforte (Germania) a bordo di un aereo militare. L’arrivo indicativo dell’arrivo è fissato per le 12:30. Dopodiché all’interno degli uffici della Polizia di Frontiera al giovane sarà notificata l’ordinanza di custodia cautelare. Espletato questo passaggio Turetta sarà tradotto nel carcere di Santa Maria Maggiore di Venezia.

Interrogatorio entro cinque giorni

Il Giudice per le Indagini Preliminari fisserà l’interrogatorio di garanzia entro cinque giorni dalla data di arrivo in Italia di Turetta.

Il 22enne dovrà rispondere delle accuse di omicidio volontario e sequestro di persona. Allo stato attuale, si delineano due ipotesi in questo scenario. L'accusato potrebbe infatti confermare la confessione rilasciata alla Polizia tedesca nel momento dell’arresto oppure stabilire, di comune accordo con i suoi avvocati, di non rispondere alle domande che gli verranno formulate dal Gip di Venezia Benedetta Vitolo.

Lo stato delle indagini

In questi giorni, gli inquirenti avrebbero concentrato una parte delle attività investigative sulla chiamata pervenuta al numero di emergenza 112 il giorno dell’omicidio. Stando a quanto fino adesso ricostruito, Giulia Cecchettin avrebbe gridato mentre veniva aggredita dall’ex fidanzato nel parcheggio situato nei pressi di casa in Via Aldo Moro.

La richiesta di aiuto sarebbe stata udita da un testimone che avrebbe quindi chiamato il 112 alle ore 23.18. Nessuna volante però sarebbe stata inviata dai Carabinieri: "Il testimone parlava di una lite tra due persone che erano già risalite in auto e si erano allontanate" precisano fonti vicini all'Arma, "inoltre l'uomo non era riuscito ad annotare la targa", oltre al fatto che di sabato "c'erano altri interventi in atto da parte delle pattuglie".

"Saranno avviati tutti gli approfondimenti necessari per verificare la correttezza delle procedure operative seguite", precisano comunque i Carabinieri.

Sarebbe stata smentita, invece, l’esistenza di una seconda chiamata effettuata da un vigilantes nei pressi dell’aggressione successiva.

Nuovi elementi di colpevolezza

Dall’ordinanza di custodia cautelare elaborata dal Gip di Venezia emergerebbero ulteriori elementi di colpevolezza per Turetta.

Il magistrato ha ricostruito passo dopo passo i vari punti del giorno in cui sarebbe stata uccisa Giulia e l’analisi delle celle telefoniche posizionerebbe l’ex fidanzato proprio sulla scena del delitto nell’orario compatibile con la ricostruzione dei fatti.

Inoltre, stando a quanto ricostruito, il 22enne potrebbe avere premeditato l’omicidio. Avanza l’ipotesi, infatti, che l’ex fidanzato di Giulia possa avere effettuato un sopralluogo con la sua Fiat Punto a Fossò dov'è poi avvenuta la seconda aggressione con esito mortale.

Nei giorni scorsi a parlare sono stati i genitori di Turetta che si sono detti amareggiati e sconvolti per quanto commesso dal figlio.