L'uomo che ha sparato e ucciso Amarena, una delle orse più conosciute e popolari d'Abruzzo, ha ricevuto un avviso di garanzia da parte della Procura di Avezzano. Inoltre, il PM che sta seguendo il caso, ha richiesto la consulenza di un esperto di balistica per riuscire a capire l'esatta traiettoria del proiettile. Contestualmente, Andrea Leombruni, l'autore del gesto ai danni dell'orsa, sta ricevendo messaggi minatori sui social.

Amarena: l'orsa uccisa a fucilate

In Abruzzo esiste una comunità di orsi marsicani protetta e monitorata da anni. Si tratta di animali tendenzialmente abbastanza abituati alla presenza umana, che non hanno in zona destato particolari preoccupazioni né si sono rivelati particolarmente aggressivi. Esistono decine di video degli orsi abruzzesi che scendono in paese e passeggiano spesso fra la gente o a pochi metri da luoghi abitati, senza disturbare né risultare intenzionati ad attaccare.

Tra questi, una delle più famose orse era Amarena, che pochi giorni fa è stata uccisa a colpi di fucile mentre era in compagnia dei suoi due cuccioli da parte di Andrea Leombruni, un 56enne di San Benedetto dei Marsi, che ha dichiarato di aver agito per legittima difesa.

Stando al suo racconto, infatti, Amarena lo avrebbe puntato con l'intenzione di attaccarlo, anche in virtù del fatto che aveva con sé i piccoli.

Intanto i cuccioli - rimasti senza mamma - sono ricercati dai forestali per poter essere messi in sicurezza.

Avviso di garanzia notificato all'autore

Nonostante Leombruni abbia giustificato il suo gesto come legittima difesa, il PM Maurizio Maria Cerrato, che segue il caso, ha provveduto a fargli recapitare un avviso di garanzia. Si ipotizza la configurazione del reato di uccisione di animale per crudeltà e senza necessità.

Affinché questa accusa possa diventare definitiva è però necessario dimostrare che, effettivamente, Leombruni non fosse in pericolo di vita.

A tal scopo, Cerrato ha nominato un esperto in balistica che stabilirà la traiettoria del proiettile, dato importantissimo per capire se il colpo è partito per difesa oppure no. Il perito assunto per la consulenza specialistica è lo stesso che si occupò, nel 2014, del caso analogo avvenuto ai danni dell'orso di Pettorano sul Gizio.

Il parere dei legali

Nel frattempo, i legali di Andrea Leombruni fanno sapere di nutrire forti preoccupazioni per la salute psicofisica del loro assistito ma anche di temere per la sua vita. Infatti, l'uomo è piuttosto provato dall'accaduto e sta risentendo dell'ondata di odio che si è scatenata contro di lui da parte sui social, soprattutto da parte di gruppi e associazioni animaliste.

Dopo questo caso di cronaca, Leombruni avrebbe ricevuto decine e decine di minacce di morte sia tramite messaggi o commenti sia tramite telefono. Gli avvocati continuano a ripetere che il loro assistito è dispiaciuto e pentito di quanto è successo e che la sua intenzione non era uccidere l'orsa, ma che avrebbe solo agito istintivamente per paura.