E' da poco uscita nelle sale una nuova pellicola nella quale un grosso e famelico squalo bianco fa la parte da "protagonista".Sono passati più di 40 anni dal famoso film di Spielberg (JAWS-LO SQUALO) e dopo i vari filmacci di serie Z usciti negli ultimi anni direttamente per i circuiti home video e via cavo americani, dalle trame e titoli improponibili (come non citare la saga di Sharknado), finalmente arriva anche in Italia un bel film sugli squali girato come dio comanda.

Il regista spagnolo Juame Collet-Serra, che ormai ha fatto fortuna a Hollywood, ci propone la storia di Nancy Adams, studentessa di medicina interpretata dalla bella Blake Lively, che si reca in uno sperduto luogo del Messico ritenuto da molti un vero e proprio paradiso del surf. La giovane è lì anche per onorare  sua madre, scomparsa a causa di una brutta malattia, che aveva surfato proprio in quei luoghi quando era incinta di Nancy. Ma la bella surfista dovrà vedersela con un enorme squalo bianco che infesta quelle splendide acque. Attaccata e ferita, troverà rifugio su uno scoglio, mentre la marea sta scendendo, impossibilitata a chiamare aiuto e con l'affamato predatore marino in attesa di ripiombare sulla sua ambita preda.

La prima parte del film parte bene, seppur lenta e con forse una fotografia fin troppo patinata. Poi però ci sono alcuni passaggi da video clip, tipo certi split screen mentre Nancy parla al cellulare, o rallenty e accelerazioni usati nelle scene di surf, che stonano un poco; probabilmente anche perché una pellicola come questa dovrebbe essere girata con una tecnica da found footage, o comunque con molta camera a mano tralasciando certi virtuosismi estetici. Ma quando lo squalo manifesta la sua presenza finalmente il film diventa teso e ben girato. Ci sono anche delle citazioni che richiamano il prototipo del regista Spielberg e il suo (mediocre) seguito. Tutto sommato ci si diverte e si "soffre", la protagonista è bella e brava e il regista non esagera con il gore puntando invece di più sulla tensione.

Voto: 7.