Frida Kahlo e Diego Rivera, con la loro travagliata storia d'amore e di Arte, sono il tema dell'esposizione inaugurata, non a caso, il giorno di San Valentino a Padova, presso il Centro Culturale San Gaetano, sede espositiva recentemente ristrutturata, ampliata e ammodernata.
La mostra, curata da Daniela Ferretti, è organizzata in collaborazione tra l'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, l'Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura (INBAL) di Città del Messico, la statunitense Vergel Foundation e Skira, celebre casa editrice svizzera specializzata in edizioni artistiche, che ne produce il catalogo.
Visitabile sino al 4 giugno, la mostra prevede un ingresso ridotto per under 25 e docenti. Gli orari di apertura variano in relazione ai diversi giorni della settimana.
Cosa propone la mostra
L'esposizione padovana è l'unica tappa italiana di una mostra itinerante che ha già fatto sosta a Londra, New York, Melbourne ed in Nuova Zelanda. La maggior parte delle opere esposte a Padova provengono dalla Collezione Gelman, di due coniugi statunitensi (Jacques e Natasha Gelman) appassionati d'arte, già proprietari di numerose opere di noti artisti contemporanei europei.
Le opere pittoriche comprendono ritratti ed autoritratti, con 23 opere di Frida Kahlo e 9 di Diego Rivera.
Ma vi sono anche immagini fotografiche. Il padre di Frida, Karl Wilhem Kahlo, tedesco emigrato in Messico, era infatti un fotografo di architettura ed ebbe un'influenza determinante sulla figlia. Inoltre, una serie di immagini scattate da fotografi internazionali offre sequenze della vita quotidiana dei due protagonisti. Infine, è presente una serie di costumi tradizionali messicani, che contribuiscono ad illustrare vita e cultura del Paese.
L'interesse sociale e politico di Frida Kahlo
L'esposizione padovana intende approfondire l'interesse di Frida Kahlo per i fermenti sociali, politici e culturali dell'epoca, i suoi rapporti con gli attivisti dei movimenti, nonché le sue molteplici e travagliate storie sentimentali.
Ma anche la dimensione biografica e personale, con le sequele del grave incidente stradale che ne segnò la vita e che fu, almeno in parte, all'origine del suo dedicarsi alla pittura. E anche del suo essere diventata una sorta di simbolo della sofferenza, della lotta, della resilienza e dell'indipendenza delle donne. Sono previste attività educative per adulti e scuole.