Fino a poco tempo fa l'unico farmaco prescritto dai ginecologi alle donne in attesa che accusavano stati influenzali, febbre e mal di testa era il Paracetamolo. La donna già in questo momento particolare della vita è combattuta se assumere un analgesico per sconfiggere un banale mal di testa o un raffreddore che non da pace o sopportare in silenzio.

Ora arriva una bomba che mette in dubbio l'innocuità della Tachipirina o dell' Efferalgan.

Infatti uno studio danese su un gruppo di bambini ha evidenziato la comparsa di maggiore incidenza di disturbi comportamentali messi in relazione all'uso del Paracetamolo venendo meno la sicurezza nei confronti di questo farmaco.

ADHD ovvero sindrome da deficit di attenzione e iperattività è un disturbo caratterizzato da inattenzione, impulsività ed imperatività motoria che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il normane sviluppo ed integrazione sociale dei bambini. 

La ricerca pubblicata il 24 febbraio 2014 sulla rivista Jama Pediatrics ha coinvolto 64.322 bambini nati in Danimarca tra il 1996 e 2002 da madri che assumevano nel corso della gestazione, analgesici per sconfiggere la febbre e dolori e purtroppo la metà aveva assunto il Paracetamolo sebbene non ci sia ancora una certezza.

Infatti le donne potrebbero aver sviluppato una certa predisposizione genetica a sviluppare ADHD o sarebbe assunto a lungo e ad alti dosaggi. Comunque occorre fare velocemente chiarezza sulla modalità di azione di questo antidolorifico. Il Paracetamolo avrebbe un effetto simile ormonale che andrebbe ad interferire con lo sviluppo cerebrale del feto. Le donne in attesa e quelle che hanno programmato una Gravidanza a questo punto vogliono una risposta prima di mettere a repentaglio la vita che portano in grembo.

Assumerlo o cercare un metodo alternativo? La questione è sempre la stessa, dovendo stabilire cosa è meglio in quel momento, il rischio-beneficio andrebbe attentamente vagliato con il medico curante.

La dose raccomandata dai ginecologi dovrebbe inferiore ai 3000 mg al giorno mentre il sovra-dosaggio può favorire la comparsa di anemia, danni ai reni e al fegato anche in soggetti non in stato interessante.

Secondo i massimi esperti la Tachipirina e altre combinazioni entrano nel latte materno in piccole tracce tali da non rappresentare un pericolo. Questo studio dovrebbe essere preso più in considerazione sebbene i fattori che possono innescare ADHD sono molteplici. Infine gli analgesici possono mascherare disturbi d'ansia/depressione non riconosciuta da affrontare diversamente.