In occasione di Expo 2015, il 25 agosto verrà inauguata a Milano la mostra artistica "La Grande Madre", pensata e realizzata dalla Fondazione Nicola Trussardi e Palazzo Reale, con la promozione del Comune di Milano. In esposizione le creazioni di centoventisette artisti di fama internazionale, attraverso cui analizzare l'iconografia e la raffigurazione artistica della donna e della maternità, così come è stata rappresentata dalle avanguardie futuriste, dadaiste e surrealiste per passare alle artiste femministe degli anni Settanta, fino ad oggi.
La Grande Madre: la potenza creativa della donna nell'arte
L'Expo 2015, come sappiamo, è dedicato all'alimentazione ed al concetto del nutrire. Per questo è stata pensata una mostra dedicata alla donna, che in quanto madre incarna il concetto stesso di nutrimento, intitolata significativamente "La Grande Madre". L'itinerario artistico, a cura di Massimiliano Gioni, ricoprirà circa duemila metri quadrati all'interno di Palazzo Reale. Fra le artisti presenti: Ana Mendieta con le sue foto dedicate alla Terra, Giannina Censi, Marisa Mori, Sophie Taeuber-Arp, Frida Kahlo, Dora Maar, Maria Maiolino, Yoko Ono, Barbara Kruger e Cindy Sherman.
"La Grande Madre" sarà inoltre arricchita da installazioni artistche, proiezioni video e cicli fotografici.
Attraverso le opere esposte, la mostra racconta un secolo di battaglie e confrontri tra stereotipi, emancipazione femminile e ruoli tradizionali, descrivendo i cambiamenti della sessualità, dei ruoli sociali, della percezione del corpo, dalle avanguardie storiche ai giorni nostri.
Al centro della mostra, il concetto di Dea Madre, antica divinità venerata in tutto il mondo, come simbolo di fertilità e speranza. Alla figura della Madre Divina si sono ispirate le artiste di tutti i tempi, quale immagine di una femminilità potente, la cui forza deriva dalla innata capacità di dare e nutrire la vita.
La figura della Dea Madre sfugge agli stereotipi della nostra cultura sulla maternità, in quanto rappresenta un archetipo denso di forza e potere, la cui forza non si traduce in violenza ma in nutrimento.