Il Presidente dell'Inps Tito Boeri, ha recentemente avanzato alcune interessanti e valide proposte all'attuale Governo di Matteo Renzi. Vediamo nel dettaglio quali sono i particolari sul taglio dei vitalizi e sul reddito minimo garantito, proposti dal capo dell'Istituto di Previdenza.
Taglio dei vitalizi del 50%
Qualche giorno fa il Presidente dell'inps Tito Boeri, ospite della trasmissione 'In mezz'ora' sulle reti Rai, ha spiegato il contenuto di alcune proposte rivolte all'esecutivo e nello specifico ha parlato del taglio dei vitalizi degli ex parlamentari, che non riguardano i contributi versati, ma la permanenza nella carica istituzionale.
Boeri ha parlato di una riduzione pari al 50% del percepito, si tratta senza dubbio di una proposta a dir poco scomoda per molti vip della politica e non solo. Un eventuale provvedimento di questo genere, investirebbe in maniera diretta molti nomi importanti e conosciuti come ad esempio: Vittorio Sgarbi, Romano Prodi, Francesco Rutelli, Antonio Di Pietro, Massimo Cacciari, Franco Bassanini e tanti altri. I dati relativi ai redditi di molti ex parlamentari, sono stati riportati in un servizio pubblicato dal 'Fatto Quotidiano', nel quale viene specificato che la fascia interessata è quella compresa tra gli 80 - 85 mila euro di reddito.
Una proposta scomoda, che molto probabilmente non troverà applicazione, ma che mette in evidenza un dato significativo su come recuperare denaro pubblico speso in eccesso.
Reddito minimo garantito
Un'altra significativa proposta, partita dal presidente Inps, è il reddito minimo garantito per gli 'over 55' e cioè una somma pari a 500 euro mensili ai soggetti che hanno un'età anagrafica che va dai 55 anni in su. Le risorse necessarie sarebbero pari a 1,2 miliardi di euro, ma lo stesso Boeri avrebbe già previsto da dove attingerle. In primo luogo dai tagli alle prestazioni assistenziali, per tutti i redditi che superano i 37mila euro lordi, stop alle Pensioni sociali e l'applicazione del metodo contributivo per i vitalizi retribuiti ai politici.
Inoltre Boeri ha proposto la flessibilità per l'uscita dal mondo del lavoro, andando in pensione a 63 anni e sette mesi nel rispetto di alcuni requisiti. L'obiettivo della proposta è quello di ridurre al minimo le soglie di povertà nella fascia di persone 'Over 55'.
Per il Governo proposte inattuabili
Le proposte di Tito Boeri non piacciono a Palazzo Chigi ed a Matteo Renzi, secondo il quale si tratta di un piano politicamente e giuridicamente inattuabile. In virtù di questo, i provvedimenti economici proposti, non troveranno mai accoglimento, anche se si tratta di proposte significative ed economicamente molto valide, basterebbe soltanto un minimo di volontà politica e sociale, per arrivare ad un cambiamento che potrebbe essere considerato storico per il nostro Paese.
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