La tecnologia applicata alla finanza e all'intermediazione del credito. Questa potrebbe essere, in estrema sintesi, la definizione delle imprese Fintech. In effetti, si tratta di tutte quelle società, per lo più in fase di startup, che offrono ai propri clienti servizi finanziari innovativi. Per questo mercato in forte crescita ed espansione, e del quale si è avuto un assaggio al recente Milan Fintech District, la BCE avrebbe già preparato delle vere e proprie linee guida. Queste sarebbero indirizzate, in particolar modo, a tutte quelle imprese che desiderano ottenere la licenza bancaria.

Il perché delle linee guida

Il mercato dei servizi bancari e finanziari è sempre più affollato di concorrenti agguerriti e preparati.

Era, quindi, necessaria e, anche, sollecitata fortemente dagli operatori bancari tradizionali, una qualche forma di regolamentazione che garantisse parità di trattamento fra tutti gli attori del mercato.

La BCE ha voluto rispondere a queste sollecitazioni emanando delle linee guida per l'esame delle richieste di rilascio della licenza bancaria. Per il momento siamo ancora nella fase di consultazione, ma si prevede di rendere disponibile il testo definitivo entro la fine del 2017. Anche perché le linee guida andranno pienamente in vigore da gennaio 2018. Questo permetterà alle varie banche Centrali Nazionali di recepirle e uniformarsi.

Cosa prevedono le nuove linee guida

Comunque, già ora, la BCE ha alzato il sipario sugli aspetti principali delle nuove disposizioni. Infatti, anche se il processo di richiesta, valutazione e assegnazione della licenza bancaria resterà, fondamentalmente, lo stesso per tutti gli operatori, per le imprese Fintech la BCE ha predisposto dei requisiti aggiuntivi.

Lo scopo è quello di consentire l'ingresso nel mercato a soggetti che, afferma la Banca Centrale Europea, possano contribuire positivamente alla crescita del mercato finanziario. D'altra parte dei requisiti rafforzati rappresentano un elemento di ulteriore sicurezza per il settore bancario.

Nello specifico, la BCE richiede a queste imprese una dotazione di capitale superiore rispetto al normale requisito.

Inoltre, sarà necessario costituire una riserva di capitale aggiuntiva da utilizzare nel caso sia necessario ripianare delle perdite nei primi tre anni della fase di startup. Infine, vengono richiesti una compagine azionaria stabile, ma anche dei manager con competenze specifiche sia a livello bancario, finanziario e tecnologico. Inoltre, la BCE avrà sempre il diritto di effettuare richieste ed ispezioni ed esami per valutare l'operato delle aziende.

Le opportunità per consumatori e attori del mercato

Anche se qualcuno, come Marcello Sala, di Apis Partners, esprime qualche perplessità, in particolare sulla necessità di richiedere immediatamente dei requisiti patrimoniali e di gestione rafforzati, altri,come il Vicedirettore di Bankitalia, Fabio Panetta, parla di grande opportunità soprattutto per i consumatori che vedranno aumentare la concorrenza sul mercato e ridurre, di conseguenza, i costi dei servizi offerti.

Inoltre, prosegue Panetta, l'attività di queste aziende servirà a colmare un vuoto di mercato, contribuendo allo sviluppo del credito non bancario. Nello stesso tempo, stimoleranno l'innovazione tecnologica, di business e di processo negli operatori tradizionali del credito.