Via libera al cosiddetto reddito di cittadinanza più volte sbandierato dal Movimento 5 Stelle e contenuto nel maxi decreto unico ancora in esame della Commissione Lavoro alla Camera. A partire da oggi 6 marzo, infatti, le persone interessate, potranno recarsi ai Caf o agli sportelli delle Poste (dal quinto giorno di ciascun mese) per richiedere il sussidio.
Al via il reddito di cittadinanza
Come ormai tanti sanno, il reddito di cittadinanza ha lo scopo di combattere la povertà ed è una misura a favore dei disoccupati che versano in condizioni economiche disagiate. Si tratta di un sussidio di 780 euro mensili da corrispondere ai disoccupati e agli inoccupati al fine dell'inserimento nel mondo del lavoro: a tale scopo, infatti, il Governo dovrà provvedere all'assunzione dei cosiddetti Navigator da inserire nei Centri per l'Impiego al fine di guidare i beneficiari del reddito in un corso di formazione o verso una nuova occupazione.
Stando alle istruzioni riportate da "Il Post", la domanda va compilata con l'aiuto di un Centro di Assistenza Fiscale o direttamente on-line attraverso il modulo che l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha messo a disposizione lo scorso 28 febbraio. In alternativa, l'interessato potrà recarsi presso un ufficio postale per la compilazione e l'invio del modello: in questo caso, la domande potrà essere presentata dopo il quinto giorno di ciascun mese.
Entro il 31 marzo, saranno accolte tutte le istanze mentre dal 25 marzo al 15 aprile le domande saranno pervenute all'Inps, che verificherà la sussistenza dei requisiti dichiarati e valuterà l'idoneità o meno del reddito. In caso di esito positivo, il potenziale beneficiario del sussidio riceverà un messaggio oltre alla Carta di pagamento elettronica che sarà spendibile per l'acquisto di beni di prima necessità.
Di Maio: 'Promessa mantenuta'
Dal momento in cui l'interessato percepisce il reddito di cittadinanza dovrà stipulare un "Patto per il Lavoro", con il Centro per l'Impiego e si dovrà rendere disponibile alla frequentazione di corsi di formazione e all'accettazione di eventuali offerte di lavoro congrue. Particolare soddisfazione è giunta dal vicepremier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, il quale avrebbe dichiarato: "Abbiamo mantenuto la promessa, al via la rivoluzione.
Lo Stato finalmente si occupa degli invisibili, di persone che sono state alla periferia di questo Paese e dei temi politici", ha spiegato commentando il debutto del sussidio da lui tanto voluto e sbandierato.