Oramai si è smesso a tutti gli effetti di parlare di una vera e propria riforma delle pensioni 2014. È chiara intenzione del governo non mettere mano in maniera strutturale alla Legge Fornero, per cui c'è molto poco da attendersi anche con la Legge di Stabilità. Intanto, però, in questo articolo vogliamo analizzare e discutere due notizie piuttosto importanti: da un lato vedremo come funziona la buonuscita per gli esodati che nel corso del 2011 hanno potuto usufruire della legge 104, dall'altro analizzeremo la questione dell'anticipo di 5 anni sulle Pensioni per i lavoratori invalidi.

Riforma pensioni 2014: come funziona la buonuscita per gli esodati?

È notizia di alcuni giorni fa che l'Inps ha completato la graduatoria delle 2500 posizioni disponibili per la salvaguardia di quei lavoratori esodati che, nel corso del 2011, hanno usufruito di congedi e permessi in vista dell'assistenza di un parente affetto da disabilità. La domanda che ci si pone è come funziona la cosiddetta buonuscita per questi lavoratori. Secondo la circolare n. 73 del 2014 dell'Inps, se il lavoratore rientra nei casi di dimissioni volontarie, il pagamento non potrà avvenire prima di 24 mesi, se invece il lavoratore è stato oggetto di risoluzione del contratto da parte della pubblica amministrazione, il pagamento dovrà avvenire entro il termine massimo di 12 mesi.

La disciplina dei pagamenti prevede che per importi entro i 50mila euro, il pagamento avvenga in una sola soluzione, se l'importo è tra i 50mila e i 100mila euro in due soluzioni, se è superiore a 100mila euro in tre soluzioni. La questione sollevata dai lavoratori esodati è se essi rientrano all'interno di questa disciplina o dovranno subire ulteriori ritardi. Sulla questione si attende una precisazione, che forse verrà mediante circolare, da parte dell'Inps.

Riforma pensioni 2014: bloccato dal Senato il ddl sull'anticipo per i lavoratori disabili

L'Aduc e le altre associazioni a sostegno dei lavoratori con disabilità stanno cercando di farsi sentire perché, da circa un anno, è bloccato un ddl che disciplinerebbe determinate forme di anticipo sulle pensioni per i lavoratori disabili.

Il ddl, presentato da Nicoletta Favero, Stefania Pezzopane e Laura Puppato del Pd e da Laura Bignami del Gruppo Misto, prevede che per i lavoratori che presentano una disabilità compresa tra il 46% e il 74% sia riconosciuto per ogni anno di lavoro, un mese in più di contribuzione figurativa. In poche parole, si concederebbe a questa categoria di lavoratori disabili - che al momento sono perfettamente equiparati ai lavoratori per così dire "sani" - la possibilità di andare in pensione con massimo 5 anni di anticipo. Si tratterebbe di estendere i benefici di cui godono i lavoratori che presentano una disabilità superiore al 74%, per i quali è prevista dalla legge n. 23 del 2000 (art. 80, comma 3) la possibilità che, per ogni anno di lavoro svolto, vengano conteggiati due mesi aggiuntivi di contribuzione figurativa.