Il botta e risposta tra favorevoli e contrari alla riforma si sposta dal fronte dei docenti a quello dei dirigenti scolastici, come in un articolo pubblicato su Il Tirreno a firma di Giovanna Mezzana. Il dibattito si svolge in Toscana dove sul fronte dei favorevoli si schiera Annarosa Vatteroni, preside di ben quattro scuole comprese tra Carrara e Massa. Sul versante opposto fa da contraltare la figura di Nella De Angeli, preside a Viareggio in ben nove scuole.
E mentre tra i docenti fa ancora scalpore il caso di quella dirigente scolastica che assumeva familiari, pian piano si vanno delineando i pro e i contro di una riforma molto discussa. Vediamo dunque le ragioni per il si e per il no alla nuova legge Scuola che attende solo il sigillo di Mattarella.
Finalmente potrò scegliere i docenti
Sul versante dei favorevoli si affaccia Annarosa Vatteroni che esordisce esprimendo soddisfazione per il fatto di aver potuto, grazie a questa riforma, dare l'avvio ai Rav. Alla domanda su cosa siano risponde che si tratta dei rapporti di autovalutazione che diventano obbligatori con la nuova legge scuola.
Dichiara di approvare il fatto di essere valutata lei in primis ma anche di poter valutare e scegliere i docenti che ritiene migliori per la composizione del suo staff. Nella dirigenza è giusto, secondo la preside massense, che sia prevista la responsabilità delle scelte. Un altro aspetto positivo è legato al curriculum necessario per gli istituti professionali. Riguardo questo punto cita i laboratori del marmo ai quali ha lavorato e che con questa riforma riceveranno un nuovo impulso.
Qui si vedono soltanto tagli
Decisamente tra i contrari, Nella De Angeli non nasconde le preoccupazioni che insorgono con una Buona Scuola che al solo nominarla le fa venir voglia di mettersi le mani nei capelli.
"Il lavoro del preside è massacrante perché ti assorbe completamente" dichiara la dirigente scolastica viareggina. Ma di assunzioni ritiene che se ne parli soltanto dal 2016 in quanto per quest'anno non ci sono le risorse necessarie per le assunzioni dichiarate. Ora si aggiunge anche un super lavoro per il fatto di doversi leggere centinaia di curricula di nuovi insegnanti, senza trascurare il fatto che, come tiene a sottolineare la preside, in certe parti questo ddl sembra un copia-incolla integrale di un altro lavoro. A conclusione dell'intervista esprime un dubbio legato alla triennalità dei Pof. Qualora cambiassero le condizioni del docente per le quali è stato assunto prima dei tre anni, si chiede, cosa succederebbe? E questo mentre i docenti della scuola sono pronti per la raccolta firme.