Si attende soltanto la firma di Mattarella sul Ddl Scuola e poi il riordino del sitema educativo con il piano straordinario di assunzioni noto come Buona Scuola sarà realtà. Tra reazioni sdegnate di protesta di docenti precari e insegnanti di ruolo prende sempre più piede la volontà di avviare una raccolta firme per indire un referendum abrogativo di questa legge scuola. Servirà affrettarsi perché il termine della raccolta delle stesse è il 30 settembre di quest'anno, in maniera tale da andare a referendum entro la prossima estate.
In questo senso i partiti di opposizione sono già al lavoro per preparare la campagna referendaria ma gli insegnanti avvertono l'esigenza di appropriarsi di questa iniziativa in prima persona, in alternativa a quella che salva le assunzioni dei docenti precari attraverso la strada giudiziaria.
Modus operandi
La miglior organizzazione possibile è costituita dal formare dei comitati locali per giungere allo scopo, seguendo attentamente gli articoli che vanno dal numero 39 al 42 del codice di procedura civile dove sono descritte le norme per la costituzione di un comitato volto a promuovere la raccolte di firme necessarie per indire dei referendum, mentre la disciplina di questi ultimi è regolata dall'art.75 della Costituzione al passo in cui distingue quelli di abrogazione totale da quelli di abrogazione parziale.
La strada da percorrere
L'iter per avviare una raccolta di firme comincia dall'iniziativa popolare da parte dei cittadini, oppure da almeno cinque consigli regionali, che si recano in Corte di Cassazione a Roma per presentare alla relativa segreteria il quesito o i quesiti da sottoporre a referendum. Il modo migliore dal punto di vista organizzativo appare quello di formare dei Comitati locali, almeno cinque in questo caso, con la finalità messe in chiaro nell'atto di costituzione dello stesso.
Per formare un comitato bastano tre persone che predispongano in doppia copia lo statuto e l'atto costitutivo. In esso dovranno comparire tutti gli articoli previsti dal Codice Civile e dalla legge fiscale. A quel punto occorre fare la registrazione del comitato all'Agenzia delle Entrate dove il costo stimato è di circa € 200,00.
Tempistica ottimale
Di norma ci sono novanta giorni di tempo per raccogliere le 500mila firme necessarie ma, tenendo conto dei tempi per poter arrivare ad una consultazione referendaria da svolgersi la prossima estate, questo termine è ridotto in quanto la scadenza è per il 30 settembre. Dell'ammissibilità del referendum viene investita poi la Corte Costituzionale, dopo che il controllo sulla regolarità e sul numero di firme raccolte è stato svolto dalla segreteria. Il tutto dovrà poi andare a sentenza entro il 10 febbraio dell'anno successivo.