Ancora novità riguardanti la riforma delle Pensioni che il governo dovrebbe varare insieme alla legge di stabilità nel mese di settembre. Nello stesso mese di settembre riprenderanno anche i tavoli di trattativa tra il governo ed i sindacati che si sono interrotti per la pausa estiva.

Opzione donna anche per le nate nell'ultimo trimeste 1957 e 1958

Sembra che si vada verso la proroga della famosa opzione donna dovrebbe mandare in pensione anticipata anche le donne nate nell'ultimo trimestre del 1957 e del 1958 che fino ad oggi sono rimaste escluse da questa opzione e non potrebbero usufruire dell'uscita anticipata dal mondo del lavoro.

Orietta Armiliato, referente per la comunicazione del Comitato Opzione Donna, si dice molto fiduciosa che la proroga vada in porto, e che anche le donne al momento escluse possano andare in pensione in maniera anticipata come le donne nate nei primi sei mesi dell'anno. In un'intervista ha dichiarato la sua piena fiducia, anche perché in caso contrario, se l'esecutivo di governo non dovesse accettare la proroga e quindi non mandare in pensione anticipata tutte le donne, si andrebbe allo scontro, in quanto per l'Armiliato non si possono discriminare donne nate nello stesso anno.

CGIL parlerà di previdenza e pensioni al suo summit

Intanto, sulla sponda dei sindacati, la CGIL fa sapere che parlerà di previdenza e pensioni nel suo consueto summit "CGIL Incontri" che si terrà a Trapani il 2 settembre, un dibattito con esponenti del governo per far capire la loro posizione sulla riforma, in vista anche dei nuovi incontri tra esecutivo e sindacati che ricominceranno con la fine dell'estate.

Il sindacato autonomo USB ha stilato un documento dove spiegando il NO al referendum dichiara a margine che la riforma delle pensioni andrebbe rivista in quanto lederebbe i diritti dei lavoratori, e dichiara che probabilmente la riforma delle pensioni è stata richiesta sotto diktat dall'Unione Europea. Voci contrastanti tra le sigle sindacali creano caos, ma attendiamo la ripresa delle trattative tra governo e sindacati per capire le reali posizioni di entrambi.