Stamani, domenica 14 agosto, è giunta, finalmente, la reazione della Segreteria Regionale della Flc-Cgil delle Marche dopo il clamoroso caso dell’insegnante interrogata dal Dirigente Scolastico sulla sua presunta maternità.
Le colpe dell'algoritmo: smistata in una sede lontana ma nella sua provincia ancora ci sono sedi libere
Secondo la segreteria regionale della Flc-Cgil, durante la contestatissima procedura della chiamata diretta, l’insegnante oggetto dell’accurata indagine conoscitiva da parte del preside incriminato, ha subito da parte dello stesso una duplice discriminazione.
La prima di queste è stata causata dagli eccessivi errori elaborati dal famoso algoritmo del Miur, il quale non avrebbe tenuto conto dei titoli posseduti dall'insegnante che le avrebbero consentito di andare a ricoprire una delle tante sedi scolastiche dalla sua stessa provincia di residenza, rimaste, paradossalmente, non occupate da nessun insegnante. L’altra discriminazione, ben nota a tutta l’opinione pubblica, ha riguardato la prolungatissima analisi del Dirigente Scolastico a proposito delle innumerevoli certificazioni possedute dalla poveretta e poi, successivamente, per passare all’indagine che ha sollevato le più acerrime polemiche.
Il Dirigente scolastico, come sappiamo, ha indagato con curiosità quasi pruriginosa, anche su questioni di carattere personale che riguardavano l’eventualità di una futura o presunta gestazione da parte dell’insegnante.
I comportamenti scorretti dei presidi vanno denunciati al Miur o alle Pari opportunità regionali
Ebbene, la seconda parte del colloquio invece, poteva, anzi doveva, proprio evitarsi e da qui l’intenzione da parte della Flc-Cgil di Pantaleo di denunciare tutti i casi simili o riconducibili a questo tipo di argomentazioni che nulla hanno a che fare con le competenze possedute dagli insegnanti. Insomma, fare il processo alle intenzioni sulla maternità di una lavoratrice, anche se questa avesse ‘il pancione’, non rientrerebbe certamente tra i poteri e le prerogative a disposizione dei Dirigenti Scolastici, quando si tratta di selezionare una dipendente da assumere.
La stessa Flc-Cgil delle Marche ribadisce che non basta segnalare questi episodi subiti dagli sfortunati insegnanti, bisogna, invece denunciarli direttamente al Miur e presso gli Assessorati alle Pari Opportunità di ogni singola Regione. A tal proposito, la nota Segreteria Sindacale marchigiana dichiara: ‘Avverso i singoli dirigenti che si rivelassero responsabili di queste inaccettabili discriminazioni, l’amministrazione deve mettere in atto tutti gli strumenti possibili, a partire dall'applicazione della valutazione negativa con tutte le conseguenze del caso’.
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