Scuola

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1.La scuola come fase fondamentale per la crescita?

Investire in istruzione dovrebbe essere imprescindibile, in quanto solo così si possono valorizzare le risorse umane del nostro paese. Ma è questa la politica seguita dai governi del paese?

2.Dalla riforma Gelmini alla Buona Scuola, com'è cambiata la pubblica istruzione?

La crisi economica purtroppo si è abbattuta anche sull'istruzione: dal 2008 ad oggi, le risorse destinate all'istruzione sono inesorabilmente diminuite. La Riforma Gelmini ha previsto tagli drastici per circa 8 miliardi di euro, un forte ridimensionamento del personale docente e non docente e la riduzione del quadro orario. A pagarne le conseguenze sono stati prevalentemente gli istituti tecnici e professionali, con le materie di indirizzo tecnico pratiche quasi cancellate.

3.La Buona Scuola: la Legge 107 di Renzi-Giannini. Quali le conseguenze?

Ma negli anni successivi non si può dire che la situazione sia migliorata, dalla riforma Fioroni-Padoa Schioppa, che ha presentato nuovi tagli, fino ad arrivare alla tanto contestata Legge 107 del duo Renzi-Giannini, anche nota col nome di Buona Scuola. Quest'ultima riforma ha infatti segnato una frattura insanabile con il mondo della scuola. Più precisamente, si è voluto:

  • ridurre l'autonomia dei docenti accentrando il potere nelle mani dei Dirigenti Scolastici
  • introdurre la chiamata diretta per le assunzioni
  • ridurre l'autonomia e l' autorità del collegio docenti
  • introdurre l'algoritmo che ha spedito docenti a migliaia di chilometri di distanza dalle loro famiglie
  • introdurre il blocco dei 36 mesi con licenziamenti di massa dei precari.

Insomma una riforma che ha ancora di più tutelato i docenti di ruolo a discapito dei precari diventando uno dei provvedimenti più contestati dal mondo della scuola (non si possono infatti dimenticare le contestazioni di piazza mentre nelle aule parlamentari veniva approvata la riforma con il voto di fiducia).

4.Istruzione: quali i cambiamenti del governo Lega-M5S?

Il nuovo governo cosiddetto del cambiamento guidato da Conte e sostenuto dalla Lega e dal M5S ha messo mano come promesso in campagna elettorale alla tanta contestata legge 107/2015 apportando delle modifiche importanti. Abolizione della tanto contestata chiamata diretta, la possibilità di scelta della scuola da parte dei docenti neo immessi con gli ambiti che ormai non sono più principali, anche l'alternanza scuola-lavoro viene ridimensionata con la riduzione del 50% del monte ore totali, ed infine i tanto odiati test Invalsi cavallo di battaglia del PD.

5.Che cos'è la Messa a Disposizione (MAD)?

La Messa a Disposizione rappresenta un'opportunità di lavoro e/o di disponibilità di essere individuato come destinatario di un contratto a tempo determinato sia per l'insegnamento che per il profilo professionale ATA di Assistente Amministrativo, Collaboratore Scolastico o Tecnici di laboratorio. Con la MAD ciascun interessato propone la propria candidatura a ciascun Dirigente Scolastico precisando i titoli acquisiti e posseduti.

La spedizione potrà avvenire in qualsiasi parte dell'Italia, tramite PEC e/o posta elettronica ordinaria o nel caso si scegliesse un Istituto Scolastico limitrofo alla propria abitazione sarà possibile anche una consegna in mani proprie.

6.Decreto Scuola 2020

Si tratta di un provvedimento nato durante l'emergenza sanitaria da coronavirus, fortememente voluto dal ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. Il testo riguarda la valutazione finale degli alunni, in quanto si ritorna a giudizi; gli esami di stato; viene regolata l'edilizia scolastica e le procedure per i concorsi. Maggiori tutele inoltre ai ragazzi con disabilità

7.Chi è il ministro dell'Istruzione?

Giuseppe Valditara è il ministro dell'Istruzione del governo Meloni, è professore ordinario di Diritto romano presso l’Università degli Studi di Torino e l’Università di Roma Tor Vergata. Senatore dal 2001 al 2013, in passato ha militato in Alleanza Nazionale e ha collaborato con Matteo Salvini.

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Contributor
Giornalista nato sul Gargano, cresciuto nel Tavoliere delle Puglie. Laureato in Storia a Pisa con Erasmus a Valencia e in Giornalismo a Parma con Erasmus a Siviglia, Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” a Torino. Passato da La Stampa, Agencia EFE, TPI e Il Sole 24 Ore.
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