Le ultime novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 16 settembre ci riportano in primo piano la questione dei lavoratori precoci e quella relativa al bonus contributivo, da assegnare soltanto ad una parte della categoria in alternativa a quota 41, la misura richiesta ormai da quasi due anni da parte dei precoci.
Il 21 settembre sarà una data chiave per molti lavoratori, visto che si parlerà anche delle Pensioni dei precoci, con il governo che, per quel giorno, potrebbe aver fatto, definitivamente, i conti sulla spesa da destinare a queste persone.
Pensioni, quanti sono i lavoratori precoci ed il nuovo mini bonus
Le ultime notizie sulle pensioni si concentrano, come detto, sui lavoratori precoci e sulla misura relativa al bonus contributivo, che dovrebbe essere, nell'ordine delle idee del governo, la chiave di volta per il prepensionamento dei precoci, anche se parlare di prepensionamento o pensione anticipata, in questo caso, è fuori luogo.
È tempo di stime e numeri, prima del gran finale in programma, forse, per quello che sarà l'ultimo o uno degli ultimissimi confronti tra esecutivo e sindacati.
Nelle ultime ore è spuntato un nuovo bonus per precoci. A riportare le indiscrezioni è Il Sole 24 Ore. Si tratterebbe di un mini-bonus, sotto forma di una contribuzione figurativa a carico dello Stato, che interesserebbe soltanto alcune tipologie di lavoratori che hanno svolto attività "quasi usuranti" (riportiamo il virgolettato presente sul quotidiano economico). Oltre a ciò, si starebbe pensando di destinare tale mini-bonus a chi ha superato i 41 anni di contributi con 56 anni di età.
Secondo indiscrezioni, il numero dei lavoratori che ha iniziato a lavorare prima dei 18 anni è stimato intorno ai 4 milioni (dai 4,8 ai 3,5 ndr).
Cifre che porterebbero circa 60-70 mila persone, all'anno, richiedere un'uscita anticipata. Se le cifre fossero confermate, il costo si aggirerebbe tra gli 1,2 e 1,5 miliardi di euro. Troppi, se pensiamo che le risorse destinate all'intero pacchetto previdenziale corrispondono a 2 miliardi.
Di recente si era parlato del bonus contributivo per i lavoratori precoci, che aveva acceso numerose polemiche all'interno della stessa categoria. Con tale provvedimento si andava, di fatto, a restringere, e di molto, la platea. Tra i parametri previsti, le 52 o 104 settimane di contributi maturati tra i 14 e 18 anni, con un bonus da 4 o 6 mesi, a seconda del numero dei beneficiari. Con tale bonus si era parlato, come ricorderete, di veri precoci.
La partita, insomma, resta aperta.
Il leader della Cgil, Susanna Camusso, si è detta soddisfatta dell'interessamento diretto da parte del governo sulla questione relativa alle pensioni dei lavoratori precoci, un tema delicato, su cui i sindacati si battono ormai da mesi, come testimoniato anche dai punti espressi, in tempi non sospetti, sulla famosa piattaforma sociale, al centro delle numerose iniziative promosse dai sindacati.
Mancano 5 giorni al prossimo incontro tra sindacati e governo. È possibile che la prossima settimana l'esecutivo sia già in grado di poter dare qualche certezza in più, in un senso o nell'altro, a riguardo dei precoci. Se dovesse accendersi il semaforo verde, il governo Renzi, e non è un aspetto da sottovalutare, anzi, metterebbe a segno un importante colpo anche in prospettiva, pensiamo ad esempio al Referendum Costituzionale. Continuate a seguirci per avere tutti gli aggiornamenti in merito alla vicenda.