La tanto temuta riforma forense sembra ormai essere quasi una certezza. La novità principale che essa porterebbe, consisterebbe, per i partecipanti all'esame di Avvocato del prossimo dicembre 2018, nell'impossibilità di utilizzare i codici commentati.
Questa possibilità era stata, infatti, introdotta nel 1989: probabilmente, la ratio che aveva spinto il legislatore dell'epoca a permettere l'utilizzazione della giurisprudenza era la volontà di premiare il ragionamento giuridico degli ex studenti di legge e non il suo studio mnemonico.
Tuttavia, questa impostazione ha portato inevitabilmente ad un risultato differente: il candidato infatti, ha finito per concentrarsi maggiormente sulla ricerca della sentenza da applicare al caso concreto, piuttosto che sullo studio dei principi di diritto che ne sono alla base.
Ciò ha portato il legislatore a scegliere di riformare nuovamente l'esame di abilitazione forense. Vediamo insieme quali sono le principali differenze che ci saranno tra il pre e il post riforma.
Esame 2018: differenze tra prima e dopo la riforma
Come già anticipato, una delle principali differenze riguarderà sicuramente il mancato utilizzo dei codici commentati.
Tra le altre avremo:
- Tempo di svolgimento della prova. Per la redazione dei due pareri (uno fondato su materie di diritto civile, l'altro su materie di diritto penale) e dell'atto giudiziario saranno concesse 6 ore in luogo delle precedenti 7.
- Punteggio delle prove scritte. Se negli esami pre-riforma era possibile avere un'insufficienza (purchè la si compensasse con il punteggio delle altre due prove), dopo la riforma non sarà ammessa alcuna insufficienza.
- Materie per la prova orale. Dopo la riforma, aumenterà il numero delle materie da preparare per la fase orale: sarà necessario portare sette materie, di cui cinque obbligatorie (deontologia, diritto civile, diritto penale, diritto processuale civile, diritto processuale penale) e due a scelta (diritto costituzionale, diritto amministrativo, diritto del lavoro, diritto comunitario, diritto internazionale, diritto commerciale, diritto ecclesiastico, ordinamento penitenziario).
Ovviamente, in luogo dei codici commentati, sarà consentito l'utilizzo dei soli testi di legge previamente sottoposti a controllo.
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