A rasserenare gli animi di molti percettori del RdC il direttore dell’INPS di Napoli, Bafundi, il quale dichiara che coloro i quali sono in situazioni di disagio sociale potranno rivolgersi ai servizi sociali. Cosa diversa per gli occupabili, che dovranno contattare i centri di formazione per il loro avvio al lavoro attivo.

RdC sospeso, l’Inps rassicura i 169mila percettori: ‘Nessuno rimarrà solo’

Nessuno verrà lasciato da solo, questo è lo slogan dell'Inps dopo le forti tensioni per la sospensione dell’erogazione del RdC. Le dichiarazioni sono giunte dal Direttore dell'area metropolitana del capoluogo partenopeo, la seconda zona d’Italia secondo il numero di beneficiari.

Roberto Bafundi, infatti, in queste ore, tramite un’intervista rilasciata all’Ansa, ha rassicurato i quasi 170.000 beneficiari del reddito di cittadinanza che a partire dal prossimo agosto non riceveranno più questo contributo. Il sussidio – afferma Bafundi – è stato sospeso per gli effetti dei nuovi requisiti presenti all’interno della nuova norma: la presenza all’interno dei nuclei familiari di under 18, disabili e/o over 65.

I soggetti con problemi di tossicodipendenza e abitativi dovranno rivolgersi ai servizi sociali

Non sarà abbandonato nessuno – precisa il dirigente Inps – e circa la metà degli attuali beneficiari si trovano davvero in una condizione di disagio sociale. Chi, per esempio, possiede un disagio di tipo abitativo o relativo a problemi di tossicodipendenza potrà rivolgersi agli assistenti sociali presenti in tutti i comuni d'Italia. In questo modo, a condizione che tali soggetti siano inseriti in uno dei tanti progetti multidimensionali volti al recupero, si potrà continuare senza problemi ad usufruire del sussidio in questione. Tutti gli altri dovranno recarsi presso gli uffici CpI (Centro per l’Impiego), dove firmeranno un Patto di servizio personalizzato per il loro avvio al lavoro attivo.

Gli occupabili, così valutati dal CpI, dovranno contattare, attivandosi, tre agenzie interinali o per il lavoro.

Per il personale che non dovrebbe trovare offerte di lavoro affini al proprio profilo professionale, seguirà ‘un percorso formativo’ con un diritto al sostentamento per tale attività pari a 350 euro al mese, per un intero anno. Tale contributo diventa personale e non legato dunque al nucleo familiare, così com’è stato finora. All’interno dello stesso nucleo familiare possono concorrere alla formazione e al relativo sostegno economico più soggetti.

Fino a dicembre giungeranno ulteriori 80mila messaggi di sospensione ad altrettanti percettori del RdC

Si prevede, infine, che tra agosto e dicembre il numero dei messaggi di sospensione del contributo dell’attuale RdC aumenterà di ulteriori 80mila unità.

Questo, per via dell’effetto del periodo di sette mesi dal momento della percezione di questa misura. 40mila di questi soggetti dovrebbero firmare il patto di inclusione ed essere avviati ai servizi sociali.