Nelle scorse ore l’INPS ha inviato ai percettori del RdC di quasi 170 nuclei familiari di tutta Italia un sms in cui avvisa dell’imminente revoca del beneficio economico a partire dal 31 luglio 2023. Il reddito di cittadinanza verrà di fatto sospeso dopo l’ultima rata del 27 luglio, così come deciso nei mesi scorsi dal Governo Meloni.

Diversi dei percettori del RdC si sarebbero recati presso gli uffici sociali dei comuni interessati per ottenere maggiori informazioni in merito all'sms ricevuto. Preoccupato della situazione, il presidente dell'Ordine Nazionale degli assistenti sociali chiede maggiori controlli per garantire la sicurezza nelle sedi comunali.

Sospeso il RdC, caos presso i servizi sociali di alcuni comuni

Dopo la ricezione del sms alcuni percettori del reddito si sarebbero recati presso alcuni uffici comunali dei servizi sociali per chiedere le dovute informazioni e le adeguate spiegazioni sull'iter che si prospetta nei prossimi mesi. Alcune fonti giornalistiche parlano anche di possibili aggressioni nei confronti degli assistenti sociali comunali che potrebbero verificarsi, vista la forte preoccupazione di un numero importante di persone percettori di questo benefit.

Le famiglie coinvolte da questa decisione sono in tutto 169mila, che a partire da agosto si troveranno prive di questo sussidio economico per i periodi di non lavoro.

La sospensione del sussidio avverrà per i nuclei familiari nei quali non sono presenti disabili, minori di 18 anni e persone con un’età maggiore ai 65 anni, così come previsto dalla nuova normativa.

Le preoccupazioni del Presidente dell’Ordine nazionale degli Assistenti Sociali

Gianmario Gazzi, presidente nazionale dell'Ordine degli assistenti sociali, in queste ore ha precisato che la sospensione del RdC inviata tramite sms sta provocando un caos presso gli uffici comunali dei servizi sociali.

Gazzi, preoccupato per quello che potrebbe innescarsi nei prossimi giorni all'interno degli uffici comunali ha chiesto un intervento con la massima urgenza prima affinché non si passi dalle minacce ai fatti, ossia prima che qualche assistente sociale venga realmente aggredito.

Infine lo stesso Presidente ha sottolineato che arrivano parecchie segnalazione dagli uffici comunali, che non sono preparati alla nuova procedura, trovandosi per questo a dover gestire migliaia di situazioni di percettori, di età compresa tra i 18 e i 59 anni, per dirimere questioni a loro sconosciute in quanto prese in carico dai Centri per l'Impiego.