Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha partecipato alla kermesse romana organizzata da Fratelli d’Italia, Atreju. Durante l'intervista ha fornito chiarimenti sulla possibile collaborazione elettorale con il Partito Democratico, sferrando poi un duro attacco al governo su più fronti. Tra il pubblico presente si è levata qualche protesta contro l'ex premier.

Le parole di Conte ad Atreju

Giuseppe Conte è stato uno degli ospiti principali di Atreju nella giornata del 13 dicembre. Intervistato da Tommaso Cerno, direttore de Il Giornale, il leader pentastellato è stato incalzato sulla possibilità che il M5S si presenti in coalizione con il Pd alle prossime elezioni politiche.

Conte ha ribadito che la priorità assoluta risiede nei contenuti. La formazione di un'alleanza dipenderà esclusivamente dall'accoglimento delle loro storiche battaglie programmatiche, come etica pubblica, legalità, giustizia sociale e ambientale. Parole che in parte fanno scricchiolare l'alleanza col partito di Elly Schlein.

Per il presidente del M5S il programma viene prima, e la scelta del candidato non è al momento la priorità. Conte ha anche commentato l'episodio di contestazione che aveva visto coinvolta la Ministra dell'Università, Anna Maria Bernini. Non risparmia critiche alla ministra, che non ha gestito la situazione in modo giusto e che avrebbe dovuto ascoltare i ragazzi che contestavano.

L'attacco a Meloni

Conte ha poi mosso una critica indiretta alla Premier Giorgia Meloni, ricordando che, nel suo discorso di insediamento la premier avrebbe guardato alle proteste dei giovani con simpatia, visto che lei stessa ha avuto una lunga storia di militanza politica. Secondo l'ex premier però al giorno d'oggi la premier non sta ascoltando i giovani, e il caso della ministra Bernini è in qualche modo emblematico.

Poi, quando Cerno gli chiede che cos'è per lui il patriottismo, gli animi si scaldano e dal pubblico partono mugugni e proteste. "Io.non voglio rompere il clima di festa, però se mi avete invitato...Se volevate sentire altra musica, quella che sentite tutti i giorni, non dovevate invitarmi scusate", dichiara Conte al pubblico che lo contesta.

"Per me non è patriottismo andare a Bruxelles e sottoscrivere un patto di stabilità che impone a noi di tagliare su sanità, welfare, scuola e istruzione e poi un attimo dopo il.ministro Giorgetti dice è da cambiare '", aggiunge ancora il leader del M5S.

"Non è patriottismo andare a Washington e genuflettersi e inchinarsi a Trump e promettere acquisti di gas liquido, acquisti di armi...quello per me non è patriottismo", insiste ancora, finendo poi per essere interrotto dal pubblico presente.

"Per me patriota è colui che, di fronte a una pandemia, e gli viene chiesto dai paesi europei di prendere qualche spicciolo del Mes lo rifiuta e si batte per avere 209 miliardi, quello è patriottismo", conclude poi Conte, parlando della sua esperienza diretta da Presidente del Consiglio durante i mesi difficili della pandemia, quando riuscì in sede europea ad arrivare agli accordi del Pnrr.