Arrivano cattive notizie per i proprietari di auto storiche con meno di 30 anni di carriera. Infatti in base a quella che è stata l'interpretazione della norma inserita dal governo nella legge di stabilità, approvata lo scorso mese di Dicembre, è venuta meno l'esenzione dal pagamento del bollo per le auto dai 20 ai 29 anni di vita. L'esenzione pertanto rimane solo per le auto d'epoca dai 30 anni in su.
La questione negli scorsi mesi ha sollevato una vera e propria caterva di polemiche e critiche. Queste giungevano in particolare dai rappresentanti delle categorie interessate dal provvedimento. Infatti i proprietari delle vetture "storiche" lamentano costi eccessivi e molti minacciano la rottamazione del proprio veicolo.
Questo desta grande preoccupazione da parte di chi vive del restauro di queste automobili. Basti pensare a meccanici, carrozzieri e piccoli artigiani che a questo punto temono grossi danni, al pari di chi le auto d'epoca le vende di professione. Il pericolo è la perdita di svariati miliardi nel settore, che potrebbe presto tradursi in perdita di posti di lavoro. Proprio per questo molte regioni erano intervenute appoggiando le richieste dei cittadini.
Molte di esse nelle scorse settimane avevano pensato di mantenere l'esenzione anche per quest'anno, in barba a quanto deciso dal governo. Questo in quanto sono proprio le regioni che devono applicare in concreto il tributo. Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Liguria sono solo alcune delle regioni che si erano ribellate presentando dei disegni legge regionali per mantenere l'esenzione.
La questione ovviamente ha creato un gran caos, anche per la disparità di trattamento che i possessori di questa categoria di auto vivevano in base alla regione di appartenenza. Tanto che alla fine vi è stata sulla questione anche un'interrogazione parlamentare su richiesta di alcuni deputati. A questo punto i tecnici del Ministero dell'Economia e delle Finanze hanno deciso di intervenire, chiarendo una volta per tutte come stanno le cose.
Secondo il Ministero il bollo auto è un tributo regionale derivato dallo Stato. Questo vuol dire che le regioni sono tenute ad applicare quanto deciso dal governo. Pertanto a quanto pare le regioni "ribelli" dovranno fare marcia indietro e attenersi alle decisioni governative. Nonostante ciò tuttavia occorre registrare che i rappresentanti delle categorie interessate non si arrendono e promettono battaglia.