Nel 1988 nacque una leggenda: Africa Twin. Prima si fece conoscere sulle dune del deserto poi conquistò tantissimi appassionati, ma per fortuna a volte ritornano, ed è con una certa trepidazione che è venuta presentata la nuova Honda CRF 1000 L Africa Twin. L'impatto estetico è davvero molto forte, più marcato rispetto alle concorrenti. Le sovrastrutture sono ridotte all'osso come dev'essere su una Adventure Bike come questa.
Le linee esprimono dinamicità e solidità con l'anteriore dominato dallo sguardo furbo del gruppo ottico sdoppiato dotato di luci a led. La sensazione di robustezza e inarrestabilità è assoluta grazie anche ad un equipaggiamento specifico. Una nota negativa c'è però, questa nuova Honda sembra essere stata creata solo per chi è alto almeno 1 metro e 80, infatti il parabrezza è davvero molto pronunciato.
Il motore
La corsa alle cavallerie furibonde c'è, ma non è detto che tutti debbano essere in gara e qui Honda non si lascia tirare dentro ma tira fuori un bicilindrico dalla cavalleria giusta e ben distribuita.
998 centimetri cubi a 8 valvole con testata unica ma capace di 95 cavalli di potenza a 7500 giri per una coppia di 98 newton metro a 6 mila giri. Tanto carattere sia per i numeri che nel portamento visto che non ci sono tentennamenti nella gestione del peso della moto compreso tra 232 e 242 chili.
La guida
La prima cosa che si percepisce quando si sale in sella alla nuova Honda è il grande senso di libertà, infatti viene voglia di fare il pieno e andare ovunque, peccato però che la sella non sia di materiali eccelsi, infatti risulta dura e dopo un po di tempo anche scomoda. La ciclistica comunque è rigorosa e le reazioni sempre prevedibili, si va forte senza neanche accorgersene. Quando si esagera però e si forzano le manovre emergono le prime differenze con moto di impostazione più stradale come per esempio in frenata quando il peso spinge giù la forcella quasi a schiacciarla ma sempre in maniera omogenea. Nelle spinte aggressive i rapidi cambi di direzione sono veloci, ma non fulminei.