Noi italiani, un popolo che prima si radunava nelle piazze per dieci-cinquanta euro, per la gita pagata a Roma e per il pranzo a sacco e che ora, data la crisi, si acquista per 80 euro. Non vi turba questo? Non vi provoca un moto d'inquietudine? Un moto di disgusto, per come siamo percepiti dai politici e per quello che siamo diventati? Non vi provoca un senso di ribellione continuare a sentire fregnacce, dopo averle ascoltate per vent'anni?
Non vi turba un presidente del consiglio che, invece di ottemperare alla sua funzione di capo del governo, insieme ai suoi ministri, lavorando per cercare le soluzioni per far uscire l'Italia dalla crisi, non fa altro che chiacchierare e promettere svolte e futuri migliori, ripartenze e improvvise entrate nel paese di bengodi, andando anche contro l'evidenza crudele dei numeri, che vedono il nostro paese in recessione e in crisi più profonda da quando al governo c'è lui?
Non v'imbarazza sapere che, come in un continuum temporale, come in una clonazione avvenuta qualche tempo fa e lasciata a maturare, la sua parlantina, la sua presenza scenica, la sua verve, il suo esserci solo dove può prendere consensi e sfuggire dai posti dove sarebbe fischiato, hanno la stessa identica valenza del contratto con gli italiani, firmato in tv, del milione di posti di lavoro promesso, della falsa cancellazione dell'Ici?
Non vi turba un presidente del consiglio che, all'inizio, mentre era sindaco, per fare proseliti e ottenere consensi, parlava di rottamazione, di cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti, di abbassamento degli stipendi dei parlamentari e di cancellazione dei tanti iniqui privilegi che la casta ha e poi, una volta seduto sulle poltrone del comando, senza passare attraverso il democratico vaglio degli elettori ma, attraverso combutte e accordi segreti, fa tutt'altro, anzi, come primo decreto pensa all'immunità parlamentare?
Non vi turba pensare che quel 40,8% al Pd sia stata solo per le elezioni europee e che, magari, quella percentuale raggiunta è frutto di vari accordi per dare una qual certa legittimazione al suo essere in quel posto?
Non vi turba sapere che, in Europa, l'Italia è considerata la palla al piede dell'economia europea e che ci consentono di restare solo per gli equilibri interni dei partiti, considerati come la Grecia o il Portogallo, dei miseri parenti poveri da non invitare se non solo per far presenza e senza nessuna voce in capitolo?
Non vi turba sapere che, malgrado Francia e Germania abbiano, molte volte, disatteso quell'accidente di patto di stabilità, sforandolo a loro piacere, a noi italiani è assolutamente vietato di farlo? Non vi turba sapere che, noi che l'Europa l'abbiamo civilizzata, in tempi antichi, adesso non facciamo altro che obbedire a ultimatum dettati da banchieri e lobbisti? Non vi turba sapere che i sindacati, asserviti per lunghi anni ai partiti e cofirmatari di tanti patti e decreti iniqui, adesso che non servono più a questa strana sinistra che sta nascendo, richiamano in piazza quelli che hanno offerto come capri espiatori ai vari governi?
Non vi turba un governo che si dice di sinistra ma che attua un programma di destra? Non vi turba sapere che, sentendolo parlare, sembra si sia tornati a quando c'era Berlusconi?
A quanto sembra no. A quanto sembra, dal consenso dato al Giovane Promettitore, noi italiani, non siamo turbati nell'essere considerati merci, non più persone, ma solo voti d'acquistare con vuote promesse, che non saranno mai mantenute.