L'altalena dei cambi ci deve far meditare. Denota un malessere del sistema economico: qualcosa che non è al posto giusto, e cerca una via di uscita. L'equilibrio tanto desiderato non è ancora arrivato e credo che non possa arrivare a breve.
Rivalutazione del dollaro dal maggio 2014
Quì bisogna fare un passo indietro. Come ho già avuto modo di dire , il dollaro USA dal Maggio 2014 ad oggi si è rivalutato nei confronti dell'euro del 20 % circa, passando da 1,40 circa del Maggi 2014 a 1,11 circa di oggi, tra oscillazioni altalenanti.
Tutti sappiamo che il dollaro è stato sostenuto con decisione dalla politica economica americana. Nulla da obiettare, anzi è un merito per aver recuperato una situazione molto pesante, che solo un miracolo poteva salvare. Il miracolo economico c'è stato e l'America (USA) ha ricominciato il suo cammino vittorioso. Qui nasce la contraddizione.
Considerazioni economiche
Le immissioni di capitali freschi sul mercato, persistenti, non possono produrre rivalutazione della moneta, ma possono sì, aumentare la produzione e quindi il Pil, cosa che è avvenuta puntualmente in America. Quando invece, quella operazione, produce rivalutazione della moneta, sempre a mio avviso, significa che il vero equilibrio del dollaro ancora non si è manifestato in modo giusto.
Le oscillazioni continue porteranno a nuovi risultati, anche se nel tempo. Tutto ciò comporta nei confronti delle altre monete sicuramente qualche rallentamento e crea false valutazioni nel mondo finanziario. Chi possiede capitali in dollari si precipita in Italia per investire, col vantaggio del 20 percento. Al contrario, chi possiede capitali in euro, si sente penalizzato per il 20 % per fare investimenti in America e resta con molti dubbi sul da fare. In sintesi è una situazione economica nuova che, nel mondo finanziario, richiede un'analisi approfondita.
Conclusioni
I risparmiatori guardano e aspettano. Lo sviluppo economico comincia a muovere i primi passi, anche se lentamente, ma certo è che si è già verificata la inversione di tendenza.
Anche il Presidente Draghi ammette la lentezza, dalle colonne del "Il Sole 24 Ore" del del 22 maggio 2015: " Crescita troppo bassa in Europa-le condizioni sono migliorate, ma la gente è ansiosa che la ripresa si rafforzi".