Nell'arco di un decennio, con l'avvento dei Social, le modalità di interazione sociale sono profondamente mutate, apportando significativi risvolti nell'ambito delle relazioni umane. Il coinvolgimento è stato facile ed immediato. Ha comportato il totale assorbimento delle nostre vite. Si tratta di una vera e propria rivoluzione.
Le conseguenze più immediate
Di sicuro una delle conseguenze più immediate è la pubblica condivisione del privato senza più alcun freno inibitorio.
Senza parlare della massima interferenza nelle vite altrui senza più confini. Ma abbiamo anche l' estrema consapevolezza dei movimenti in tempo reale oppure la visualizzazione istantanea dei processi di interazione virtuale con estrema precisione, nel bene e nel male.
Inoltre con lo sviluppo dei social network si ha la possibilità di sapere con spietata certezza anche quando i propri messaggi vengono ignorati, sviluppando così stati d'animo e sensazioni negative esasperate dalla virtualità e dalla comunicazione in absentia (come una maggiore apprensione nelle modalità comunicative, ad esempio l'ansia di uno "sta scrivendo" , il risentimento misto a perplessità di un "visualizzato" senza risposta).
Per non parlare dello sviluppo di stati d'animo e sensazioni positive nell'essere oggetto di apprezzamento attraverso il "Mi piace". Questo porta ad una maggiore audacia nell'esibizione di sé. In alcuni casi può guadagnarne l'autostima, inficiata o consolidata dal numero dei like, misurata a scatti di selfie.
Le cause della popolarità dei Social nel mondo
Uno dei motivi di maggior sviluppo dei social è sicuramente la pigrizia del genere umano, ma non bisogna tralasciare la facile desiderabilità dell'economia degli atti. Per non parlare poi della rilevanza impercettibile, quasi indefinita del gesto. Esso scaturisce, infatti dall'immediatezza della vista, quasi come suo riflesso incondizionato.
L'impressione è quella che non sfiori neanche la sfera del pensiero e della consapevolezza.
Inoltre bisogna considerare la sottile linea dell'ambiguità tra atto/ non atto, consapevolezza/inconsapevolezza, gioco/realtà, impegno/disimpegno. E tutta la sensazione di leggerezza ed irresponsabilità che ne deriva. Ultimo ma non per ordine di importanza, la facile reperibilità di un individuo.
Le conseguenze più profonde
L'uso smodato dei social porta ad una vertiginosa, quanto mai spaventosa, accelerazione delle dinamiche naturalmente consuete nei processi di conoscenza e di socializzazione, per non parlare del forte potenziale interattivo dei Social che determina la sindrome della condivisione e del troppo facile apprezzamento di cose, persone, fatti, eventi ed opinioni.
Inoltre non bisogna trascurare le naturali facoltà comunicative, le quali vengono sempre più sacrificate in nome di codici uniformati ed artificiali provenienti dall'esterno e non dall'interno. Si va verso un universo sempre più "robotico" che a determinati impulsi contrapponga risposte standardizzate, eliminando l'originale diversità, essenza dell'umano.
Ci siamo mai chiesti perché i Social ci facciano sentire un continuo ed implacabile bisogno di espressione? Forse è perché ci stanno privando del diritto di esprimere nel modo più consono la nostra umanità. Nell'evoluzione non è mai stata insita una riflessione troppo profonda sulla sua portata o qualità.
Si tratta di qualcosa che accade in vista di un miglioramento, ma in realtà piuttosto indipendentemente dalle sue reali o concrete conseguenze. Ciò spiega perché esso il più delle volte sia soltanto immediato ed effimero, anziché profondo e durevole. Prendiamo coscienza di quanto i Social siano delle sanguisughe di umanità, atte a derubarci della nostra essenza più profonda, creando dinamiche raccapriccianti nei rapporti, delle quali non si è più padroni.