Arriva anche nelle sale cinematografiche italiane, dallo scorso 16 marzo 2017, l’attesissimo “Beauty and the Beast”. Un remake live action della fiaba di Jeanne- Marie Leprince de Beaumont.

Un primo film d’animazione risaliva al 1991, prodotto dalla Walt Disney, con la regia di Gary Trousdale e Kirk Wise. Seguì il musical di Broadway del 1994, diretto da Robert Jess Roth, con le coreografie di Matt West, le colonne sonore di Alan Menken ed i testi di Linda Woolverton.

Un successo strepitoso fu complice di una messa in scena protrattasi fino al 2007.

Nel 2009 nacque il progetto di un adattamento cinematografico al musical di Broadway, ad opera della Walt Disney Pictures, tuttavia, fu, poi, messo più volte da parte, dapprima nel 2011, in seguito anche nel 2013. Fu nel 2014 che si optò definitivamente per una versione live action.

Un progetto che prende forma

Alla regia Bill Condon, con sceneggiature di Evan Spiliotopoulos e Stephen Chbosky e musiche di Alan Menken. Nel 2015 vengono scelti anche i protagonisti: Emma Watson nel ruolo di Belle, Luke Evans e Dan Stevens in quelli di Gaston e della Bestia.

Le riprese cominciarono a Londra il 18 maggio 2015 e si protrassero fino al 21 agosto.

Oltre alle canzoni tratte dal film originale, lì interpretate da Céline Dion, ne vengono aggiunte altre, scritte da Alan Menken e Tim Rice. Vengono, invece, escluse quelle del musical di Broadway.

Il brano Beauty and the Beast nel film è cantato in una nuova versione da Ariana Grande e John Legend; How does a moment last forever è, invece, interpretato da Céline Dion.

Emma Watson canta in lingua originale Something there. Altra novità è Evermore, eseguito da Josh Groban. Il riadattamento italiano è di Lorena Brancucci.

Nel vivo del film

Un’atmosfera fiabesca che fuoriesce dal grande schermo e si diffonde per tutta la sala. Luoghi incantati, nei quali, complice sicuramente la presenza della Watson, si rievoca l’inconscio ricordo di una qualche similitudine con la scenografia ed i paesaggi della saga di Harry Potter.

Non a caso le riprese sono avvenute in diverse location sparse per il Regno Unito, oltre che negli Shepperton Studios di Londra. E, così, il castello incantato della Bestia a tratti ricorda l’imponente edificio di Hogwarts, sia all’esterno che all’interno, i paesaggi innevati, gli scorci prospettici di Hogsmeade ed il bosco, vagamente la Foresta Proibita. Si aggiunge, tuttavia, al film, rispetto al lungometraggio originale, un’ambientazione ben precisa, che fa riferimento alla Francia del XVIII secolo. È un tocco di classe che in qualche modo fa risuonare, paradossalmente, nella mente dello spettatore attento un altro grande eco dall’aria importante: il musical di Notre Dame de Paris, di Cocciante.

(Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, in realtà, scrisse la fiaba intorno al 1757, prima che Victor Hugo potesse pubblicare, nel 1831, Notre Dame De Paris.)

In molti tratti le figure mostruose di Quasimodo e della Bestia sono assimilabili, non solo nella rappresentazione di un grottesco che cela un’indole nobile, ma anche e soprattutto nei rispettivi ruoli che assumono nel dispiegarsi dell’intreccio e nei movimenti propriamente fisici. In particolar modo, durante una delle scene conclusive del film “Beauty and the Beast” la Bestia si muove esattamente come Quasimodo. Tuttavia, a segnare la differenza è un dolce lieto fine che commuove il pubblico.