Circa 70.000 visualizzazioni, secondo posto nella classifica dei video più visti di YouTube Italia e una serie infinita (e aberrante) di condivisioni social: questi (almeno per il momento) sono i numeri collezionati da Gab Loter, il misterioso youtuber che si "limita" a reinterpretare i pezzi più famosi della trap italiana, scopiazzando la voce e gli accordi dell'indimenticabile Faber.
Un momento, un momento. Facciamo un passo indietro. Ma come ci siamo arrivati a tutto questo?
De André canta la trap: l'ultima frontiera dell'irriverenza musicale
Sembra incredibile, eppure è così. Partendo da Tran tran di sfera ebbasta, passando, poi, per Cono gelato della dark polo gang, sino ad arrivare al tormentone Habibi dell'ormai stra-famosissimo Ghali: il canale youtube più cliccato del momento, dall'11 febbraio a questa parte, ha collezionato ben quattro cover musicali, bizzarre, assurde, irreali, sulle cui note, poi, come se non bastasse, si susseguono una carrellata d'immagini che vedono il volto di De André affiancato a quelli dei "cantanti italiani" del momento.
Cosa si cela dietro l'ironia del Faber rinnovato?
È questa la risposta che arriva dal web per coloro che avevano storto il naso alla vista di Luca Marinelli nei panni del Principe Libero? O forse, più semplicemente, siamo finiti in un girone dell'inferno (quello degli eretici musicali) che, per ovvi motivi, non era stato ancora immaginato da Dante? Senza cadere in discorsi da intellettualoidi ammuffiti, tralasciando l'idea, l'impegno e l'effettiva bravura di chi riesce, rasentando la perfezione, ad imitare il timbro malinconico del nostro noto cantautore. Quello che ci chiediamo, oggi, nel pieno di questo fenomeno virale è ben altro.
Quanti, infatti, tra gli internauti odierni, riusciranno a cogliere l'ironia che si cela dietro questi video musicali?
E, quanti, ancora, hanno conosciuto o conoscono le parole di Fabrizio De Andrè, al punto, da poter comprendere e ridere, ridere amaramente, dell'enorme distanza che c'è tra il panorama, forte, culturale, sentito, della musica del cantautorato italiano di fine '900 e il deserto sconsolante dei testi offertici oggi, dalla Dark Polo Gang dal Ghali di turno?
E non veniteci a dire che anche questa è una forma di musica o di poesia, perché l'arte è ben altra cosa. Che poi, davvero, il progetto offerto da Gab Loter e ampliato, poi, dalla pagina Facebook De Andrè canta la trap, potrebbe pure essere interessante, carino, simpatico. Ma, tirando le somme, no; non lo è, non funziona. Almeno per due motivi.
Punto numero uno: in un'epoca, come la nostra, in cui pochissimi ascoltano Faber, e in cui sono ancora di meno quelli predisposti a conoscerlo, probabilmente nessuno spenderà due minuti della propria vita ad ascoltare le sue canzoni. In molti di più, invece, cliccheranno (come agli effetti già sta accadendo) sulla "sua" versione di Habibi. E questo è abbastanza triste.
Punto numero due: Fabrizio De Andrè non canta Cono gelato. E questo, è necessario che si sappia.