Semplice, spontanea, solare e soprattutto una donna che è diventata quel che è senza la parità di genere. Mica male per una ragazza venticinquenne che ha appena vinto l'oro olimpico alle olimpiadi invernali 2018. Questa è Sofia Goggia, un'atleta che grazie alla sua vittoria ha dimostrato qualcosa che va oltre l'aspetto sportivo e che ormai sembra dimenticato e in parte anche dovuto.

La vittoria

Mai una sciatrice azzurra aveva vinto l'oro nella discesa libera. C'è riuscita Sofia Goggia, venticinque anni da Bergamo, con una prestazione pazzesca che va oltre il semplice aspetto sportivo ma che è un concentrato di preparazione e corretto atteggiamento mentale.

Lei si prepara alle gare con lo psicologo torinese Giuseppe Vercelli, il quale lavora anche con la Juventus. in particolare la Goggia, ha spiegato che quello che per lei è importante è di arrivare preparata e sicura di sé al cancelletto di partenza, rispetto a molti altri atleti che fanno il suo stesso sport e che invece lavorano molto sulla preparazione mentale durante la gara. Sofia no, a lei questo aspetto non importa, perché si rende conto da sola se c'è qualcosa da correggere durante la gara e se c'è qualche errore che sta commettendo, sa bene che è lei stessa a dover rimediare in quel determinato momento.

Sofia Goggia si è spesso definita una "leonessa"; cosi si sente quando mette gli sci ed inizia la gara e se è arrivata a questo punto è tutto merito della sua abnegazione e della sua voglia di continuare a migliorarsi, di crescere, che l'ha portata a capire quali fossero gli aspetti su cui dovesse intervenire e in quale modo.

E il risultato è stata la splendida gara PyeongChang, che le ha regalato l'oro e le ha fatto capire che il lavoro fatto ha dato i suoi frutti. C'è tutto questo dietro alla vittoria alle olimpiadi, dietro ad un minuto di gara; una preparazione che dura tanto e un lavoro mirato volto a far crescere prima la persona e poi l'atleta, perché se non si cresce prima come individui, non si può ottenere un determinato risultato in un determinato campo.

La lezione insegnata

Chiunque faccia sport, o abbia un obiettivo nella vita dovrebbe prendere esempio dalla lezione che la vittoria di Sofia Goggia ci insegna. Le cose - e quindi anche gli obiettivi - vanno pianificati perché soltanto cosi si arriva ad ottenere il risultato. Ma la vittoria di Sofia Goggia alle olimpiadi invernali 2018 è molto più di questo: è una lezione che dovrebbe insegnare molto anche a tante donne che troppo spesso decantano la parità di genere, ignorando il fatto che questa già ci sia e non è per niente una conquista, bensì un limite dietro a cui si nascondono.

infatti tutte le donne che hanno fatto la storia del mondo - sia in ambito sportivo che in altri aspetti - non hanno mai parlato di parità, ma si sono sempre spinte oltre i propri limiti, cercando di migliorare se stesse per arrivare al loro obiettivo, cercando di apprendere cose nuove, di crescere, di studiare, di sperimentare e di sbagliare.

E di donne come loro e come la Goggia ce ne sono tante lontano dai riflettori e nella quotidianità di tutti i giorni. Donne a cui non serve riempirsi la bocca di parole per affermare se stesse, rispetto a donne che appena vengono messe alla prova falliscono cercando alibi ovunque: donne che non sono un esempio per le altre donne, bensì soltanto un limite.

Donne come Sofia Goggia invece, si che sono di esempio per tutti e anche per i maschi; è di donne come la Goggia che abbiamo bisogno: persone solari, spontanee, simpatiche e che sanno soffrire e ripartire dai loro infortuni e dai loro errori. Sofia Goggia qualche anno fa ha subito un brutto infortunio al ginocchio ma non si è arresa e con la sua solarità e la sua positività si è rialzata ed è arrivata a vincere un oro olimpico, capendo soprattutto in quali aspetti dovesse migliorare. Le "Goggiate", come le chiama lei, hanno lasciato spazio alla leonessa che c'è dentro di sé. Una leonessa che oggi si specchia in una medaglia d'oro.