Chi dice che la Storia è noiosa sbaglia di grosso, e questo film ne è l'ennesima conferma. E' l'ennesima conferma di quanto una pellicola basata su un argomento strettamente storico possa tenerti incollato allo schermo per due ore, possa commuoverti, travolgerti con l'espressione dell'aiuto familiare e dei tratti più umani della politica che oggi troppo spesso si perdono di vista.

Ma procediamo con ordine; The Darkest Hour (L'Ora più Buia) è un film annunciato da Universal già nel lontano 2015, quando annunciarono di avere acquistato la sceneggiatura di Anthony McCarten riguardo le vicende di Winston Churchill. Un anno più tardi, nel marzo 2016 viene annunciato Joe Wright come regista del film e successivamente Gary Oldman nei panni del protagonista. Già da allora il film ha fatto parlare di sé, già da allora incuriosiva e non poco sia la scelta di Oldman, attore conosciutissimo dal grande pubblico per le sue interpretazioni in saghe famose come Harry Potter, sia per il soggetto stesso del film, spesso rappresentato ma raramente come protagonista di pellicole.

Il primo trailer viene diffuso il 13 Luglio 2017, e la pellicola viene distribuita nelle sale statunitensi il 22 Novembre 2017, in Italia solo il 18 Gennaio 2018.

Il film tratta delle prime settimane di Winston Churchill come Primo Ministro che, all'inizio della Seconda Guerra Mondiale, dovrà scegliere se scendere a patti con "l'imbianchino" Adolf Hitler, o continuare a combattere nonostante l'Europa occidentale abbia ceduto. Oltre a Hitler, il Ministro sarà paradossalmente costretto a fronteggiare lo stesso governo del proprio Paese, oltre al Gabinetto di Guerra, fortemente convinto dell'impossibilità di resistere alle forze d'attacco tedesche e quindi della necessità di trovare accordi di pace.

La forza di questo film non sta solo nella straordinaria recitazione, nella regia magnifica, nelle musiche montate perfettamente, ma risiede nell'avere saputo rappresentare in maniera estremamente umana soggetti che troppo spesso vengono relegati alla loro dimensione storica, con una forte dimenticanza da parte del grande pubblico del punto di vista umano. Churchill viene spesso visto come il freddo uomo che ha promesso alla propria nazione niente se non "lacrime, sudore e sangue" (come disse Churchill in un discorso riprodotto nel film in maniera magistrale), come una sorte di combattente d'acciaio, un politico vecchio stampo senza sentimenti; il film tenta di mettere in risalto il lato opposto.

Non mancano infatti scene in compagnia della moglie, interpretata da Kristin Scott Thomas (vincitrice di un BAFTA come miglior attrice non protagonista), che rappresentano i coniugi in maniera estremamente umana a scherzare, confortarsi a vicenda o più semplicemente discutere delle bollette in una divertente e confortante atmosfera familiare che entra quasi in contrasto con la brutalità della guerra. E' presente anche una scena molto significativa in cui il Primo Ministro è in compagnia del Re, e questo lo prega di non cedere. E' un film molto umano, un film in cui la comunicazione umana è estremamente significativa ai fini del raggiungimento della risoluzione dei personaggi. Un film nel quale viene rappresentato in maniera evidente il lato umano della guerra, le sofferenze di coloro che perdono i propri cari, dei comandanti, costretti a vedere morire i propri uomini perchè non si può fare altrimenti, o per salvarne altri, tutti lati che troppo spesso vengono dimenticati, vengono tralasciati nei libri di storia perchè non rilevanti ai fini didattici.

Comparto Tecnico

Il montaggio tecnico e musicale è ottimo, mai fuori luogo, incalzante con ogni tipo di scena, tranquilla o di guerra che possa essere, tutti è rappresentato perfettamente grazie ad un uso magistrale della telecamera e della sua mobilità. Una menzione particolare va alle scene dei discorsi di Churchill: emozionanti, vive, nient'altro da aggiungere.

La regia è ottima, tanto che si stenta a credere che il film non sia stato nominato agli Oscar come miglior regia: riesce a farti entrare nelle scene e allo stesso tempo a dipingere la similitudine tra guerra e morte in maniera magistrale, poetica sotto certi punti di vista. E' un film che va senza dubbio ammirato al Cinema piuttosto che sullo schermo di un semplice computer o di una televisione.

Le nomination agli Oscar, tutte meritatissime, sono diverse, tra le quali spicca la nomination a miglior film e quella di Gary Oldman come miglior attore protagonista. Ad ogni modo su questo potremo pronunciarci definitivamente solo dopo il 5 Marzo, data di assegnazione dei tanti ambiti e seguiti dal pubblico Premi Oscar.

In conclusione L'Ora più Buia è un film con una regia ed una sceneggiatura ottime, che non annoia mai, con degli attori in grado di coinvolgere ed interpretare perfettamente le loro parti e che riesce a rappresentare l'umano nel disumano, l'uomo che sente nel politico assieme al suo conflitto interiore.