Tra le firme più autorevoli della petizione che chiede all'Unione Europea di sospendere le sanzioni economiche nei confronti del governo di Damasco figura quella di Mairead Corrigan, Premio Nobel per la pace nel 1976 e tra le maggiori sostenitrici, in passato, del processo di pace alla lunga questione Nordirlandese. "Sono stata in Siria - ha detto - ed ho visto con i miei occhi gli effetti devastanti di queste sanzioni sul popolo".

Ma l'appello dei religiosi cristiani del Paese governato da Bashar al-Assad trova consensi anche tra esponenti della politica italiana.

Le iniziative parlamentari

Sono state due le iniziative parlamentari promosse da forze politiche italiane che chiedono al governo Renzi supporto alla petizione. La prima è del Movimento Cinque Stelle: una risoluzione depositata qualche giorno fa, prima firma quella di Manlio Di Stefano, con la quale i grillini chiedono la fine dell'embargo in Siria. Nel documento si chiede al premier Matteo Renzi ed al ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, di farsi portavoce di questa istanza presso l'Unione Europea ma anche di riprendere le relazioni diplomatiche con il governo di Damasco e di assumere un ruolo di primo piano nel complesso processo di pace e di ricostruzione del Paese. Anche la Lega Nord risponde all'appello, presentando una mozione alla Camera il cui primo firmatario è l'onorevole Marco Rondini.

"Il processo di pace - si legge nel documento - non deve essere disgiunto da una concreta azione nei confronti di coloro che oggi soffrono per un embargo il cui peso ricade su un intero popolo". Tra i politici che hanno pubblicamente aderito alla petizione anche Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio Regionale della Lombardia che ieri, al palazzo Pirelli, ha incontrato padre Ibrahim Alsabagh, parroco della comunità latina di Aleppo.