La Cina fa pressioni al mondo per isolare il Dalai Lama. La comunità tibetana di Milano si prepara ad accogliere il suo leader politico e religioso Tenzin Gyatzo: il 22 e 23 ottobre l'area del Padiglione 1 Rho Fiera di Milano diventerà un piccolo Tibet, in occasione della visita ufficiale in Italia del S.S. Dalai Lama. La Cina non rinuncia alla sua politica di ricatto internazionale in occasione di visite ufficiali di "Kundun" , minacciando ritorsioni commerciali.

L'organo di stampa  "Free Tibet" ha lanciato un accorato appello sul web per arginare la minaccia incombente: Il governo di Beijing ha dichiarato di essere determinato a completare la politica di unicità etnica in Tibet (iniziata con il genocidio) e vuole fare pressioni alla comunità internazionale per isolare politicamente il Dalai Lama; una notizia che troverebbe conferma nell'annullamento della sua visita ufficiale in Sudafrica (il paese della lotta all'Aparthaid ha negato il visto).

Il congresso tibetano a Dharamsala ha indetto nel mese di settembre la convocazione generale per parlare del destino del Tibet: la volontà del Dalai Lama è lasciare al popolo la decisione del suo futuro. La consultazione dell'oracolo di stato (Nechung) è avvenuta più volte nella storia del Tibet per il riconoscimento della reincarnazione della guida spirituale (Tulku) e per prendere decisioni politiche in caso di minaccia del Dalai Lama (la decisione di fuggire in India).

Il leader tibetano ha fatto tappa a Bruxelles recentemente per sensibilizzare maggiormente il Parlamento Europeo sulla questione tibetana: la sua prossima  visita a Milano avrà un notevole impatto a livello internazionale; l'isolamento istigato dalla Cina è destinato al fallimento perché Italia e Tibet sono legati da una profonda amicizia.

Infatti il Tibet Bureau di Ginevra ha rilasciato a molti italiani il passaporto tibetano, non riconosciuto dal governo cinese, con una libera offerta a sostegno della causa tibetana; Milano è tibetana e il Dalai Lama presto diventerà un milanese DOC.