I tentacoli di Mafia capitale si sono allungati su ogni tipo di business ma quello sui migranti è stato il cibo prelibato per la mucca di cui parla Salvatore Buzzi. Un affare da 100 milioni di euro l'anno su cui gli afferenti alla cupola romana mettevano mano grazie ad appalti truccati e fittizi. In particolare la gestione del centro Cara di Mineo, nel catanese, doveva andare in dote all'associazione che faceva capo a Francesco Ferrara, La Cascina, legata a Comunione e Liberazione.
Bisognava aggiudicarsi l'appalto e allora ecco intervenire Luca Odevaine, ex componente del tavolo di coordinamento migranti presso il Viminale. A lui e all'organizzazione affiliata a CL il gip dedica un fascicolo apposito di una trentina di pagine. Organizzava gare fittizie. "Il bando è finto, impossibile che se lo aggiudichino gli altri", si sente in un'intercettazione. In altre conversazioni fa riferimento anche ad Angelino Alfano e al suo partito e soprattutto a Giuseppe Castiglione, sottosegretario all'Agricoltura, vassallo determinante in questo sistema di scambio collaudato. È accusato di turbativa d'asta e turbamento della libertà di scelta del contraente.
Tra il 2011 e il 2014 è lui a lucrare sulla gestione del Cara e Odevaine ne parla spesso. In un'intercettazione telefonica racconta a Buzzi di essere andato a pranzo con Castiglione e al tavolo c'era una terza sedia. "Capii che doveva arrivare quello che avrebbe vinto la gara".
La tratta delle bustarelle
La logica è quella del mungere e mangiare, dare e avere, per cui per la sua intercessione Odevaine si attende 20 mila euro mensili e a volte si lamenta con Buzzi dei ritardi nei pagamenti da parte della Cascina. Sembrano accertati cinque passaggi di denaro dalla Cascina all'uomo politico. In un'intercettazione Buzzi chiede una consulenza al suo commercialista. Ha tra le mani una tangente da 30 mila euro che gli è stata passata dai vertici della Cascina.
La tangente viene consegnata a fine marzo 2014 al ventiduenne Marco Bruera affinché trasferisca i soldi in Venezuela. Odevaine si raccomanda di fare pagamenti differiti per non destare sospetti e non far scattare le segnalazioni sul riciclaggio. Le buste vengono attentamente confezionate, ognuna con 4500 euro, messe a portata di mano per fare uno-due versamenti la settimana. Ma Buzzi, Odevaine, Ferrara, Castiglione sono solo alcuni nomi del colossal mafia-capitale che faceva mangiare tanti. Come dice Buzzi: "Sono tutti corrotti".