Paragone rivendica di essersene andato in esilio coatto da La7 portandosi dietro un bel numero di spettatori. Il nuovo programma di Diego Bianchi, in arte Zoro, invece verrebbe disertato a detta dell’ex conduttore varesino di “La Gabbia” che si è sfogato su Facebook. L’obiettivo polemico però non è tanto il suo successore quanto il neodirettore del canale che lo ha silurato, Andrea Salerno, che ha rimpiazzato il suo talk con il nuovo palinsesto “Propaganda Live”.

La Gabbia meglio di Zoro

Paragone lancia accuse al veleno dal suo profilo social: sostituito sì, ma con quale risultato?

“Ho sempre detto che un direttore ha tutto il diritto di chiudere i programmi. Salerno ha chiuso la Gabbia. Ma i programmi che quel direttore ha aperto come stanno andando?” è il tenore della stilettata del conduttore. I dati audience non premierebbero la nuova linea del direttore: PropagandaLive fatica a toccare una fatidica soglia di popolarità del 3%. Nell’ultima puntata andata in onda il 13 ottobre si è arrestato al 2,4% lasciando La7 in coda dietro i canali 8 e 9. La Gabbia racimolava ben altri risultati con i suoi 595 mila spettatori pari al 3,5% di share. L’ex delegato di produzione Fandango così non è riuscito a doppiare il risultato positivo della serie tv “Gomorra” che portava anche la sua firma.

Intanto l’emorragia di spettatori da PropagandaLive è un flusso costante: inchiodato solo al 3% la prima puntata, gli altri appuntamenti sono andati sempre più al ribasso con il 2,4% nella fatidica serata della partita della nazionale di calcio e la stessa spicciola percentuale replicata nella terza. Ben altre erano le cifre rastrellate da Paragone che pure andava in onda il mercoledì.

Aveva abituato ad una forchetta tra il 3,10% e il 3,80%, tasso fisso nelle 162 puntate dei quattro anni del timone, adesso oggetto di rivendicazione. E se il palinsesto di Zoro annaspa, lo Skroll di Makkox affonda fino a toccare quota 0,5%. Inevitabile la chiusura. Insomma, la vendetta sembra realizzarsi senza il minimo sforzo.

Forse la qualità che persegue Salerno non paga.

Siamo nella stessa bottega

L’ex direttore de "La Padania", reduce dalla conduzione della kermesse del Movimento 5stelle, che pure quasi scopertamente patrocinava negli interventi durante la sua arena, risparmia invece Urbano Cairo, patron della rete. “Tra poco comincerà l’Arena di Giletti, e sarà l’unico programma nuovo che andrà meglio degli altri. Infatti è un’idea di Cairo e non di Salerno”, si lascia sfuggire. Si dice riconoscente a chi lo ha inserito in prima serata. Ma gli strali si rimpallano sui social. A seguito della puntata del programma di Zoro, Andrea Salerno cinguetta: “Grazie a tutti, qui e lì. A venerdì prossimo” e Paragone non si lascia sfuggire l’occasione per un commento caustico: “Magari se poi restano un po’ di più qui è meglio” con la chiosa però di essere “nella stessa bottega”. La scarica di commenti da parte sua ancora non si arresta e se la prende con gli “intellettuali” antemurali dei “populisti”. Solo Zoro può lanciare un’ancora a Salerno.