StraVolti è una esclusiva mostra personale di Marion Peck, una delle più riconosciute e ricercate artiste contemporanee che si muovono nel panorama del pop surrealismo mondiale. Si tiene alla Dorothy Circus Gallery di Roma fino al 28 maggio 2018. Marion Peck risiede negli Stati Uniti e torna nella capitale per esporre una serie di undici originali dipinti ad olio su tela, ispirati all'Arte e alla tradizione culturale europea.

Il surrealismo di The Actors

Tra le opere presentate c’è The Actors che racconta la cultura classica greco-romana: qui una donna con un viso enorme da bambina è in primo piano, mentre sullo sfondo un uomo con una maschera teatrale la guarda con la bocca spalancata e, più indietro, una persona di spalle recita di fronte ad un pubblico assente. In un’altra due bambine sedute su un tronco sembrano titubanti di fronte ad un animale che le invita a seguirle. In The Ballad of Neptune scorgiamo una donna che con dei vaporosi capelli biondi suona una pianola elettronica, mentre con la mano destra stringe una ciotola da cui escono i fumi di un infuso.

Sconcertare lo spettatore

Marion Peck è nata il 3 ottobre 1963 a Manila, nelle Filippine: la sua famiglia era spesso in giro per il mondo, e lei è così cresciuta viaggiando tra Seattle e Washington. Ha conseguito un BFA alla Rhode Island School of Design nel 1985. Ha esposto alla Galleria Magda Danysz di Parigi, alla Olga Dollar Gallery di San Francisco e alla Sloan Fine Art di New York.

Dalle sue opere iniziali rompe e ricompone i suoi personaggi, li distorce nella loro bellezza per dare vita a una nuova lettura degli stessi volti. In altre opere prende a modello la relazione profonda tra gli animali domestici e il loro proprietari, perché il cane e il gatto riflettono il mondo interiore umano degli uomini che li posseggono.

In vari lavori ritrae donne che appartengono a un'epoca diversa, con ogni personaggio che ha uno stile molto distinto che fissa lo spettatore con uno sguardo impertinente e giocoso.

Sono evidenti nelle sue opere i richiami ai maestri Pablo Picasso e Francis Bacon, per la medesima possibilità di sconcertare lo spettatore nel primo impatto visivo, e poi rassicurarlo mentre l’occhio percorre il quadro. Lei stessa ha ammesso che occorre abbassare lo sguardo dalla cultura alta, per dirigersi verso quella popolare, lasciarsi coinvolgere e divertire, piuttosto che condannarla in maniera automatica.