In occasione della giornata internazionale dei bambini scomparsi, il 25 maggio 2018 Facebook ha diffuso i risultati e i progetti per arginare questa piaga. Se in tale giornata vengono ricordati anche i bambini che sono stati ritrovati, i dati su questo fenomeno sono drammatici. Nel 2017 il National Crime Information Center dell'FBI ha inserito 464.324 casi nel file di persone mancanti e minori di 18 anni. Dei circa 25.000 fuggitivi segnalati al Centro nazionale per bambini scomparsi e sfruttati (Ncmec) nel 2017, uno su sette era probabile vittima di traffico dei minori.
E questo avviene solo negli Stati Uniti. In Italia sono stati 177 i casi di cui si è occupato Il Telefono Azzurro, e solo il 16,9% ha avuto un esito positivo. Dei 147 bambini non ritrovati c’è la possibilità che siano stati uccisi, oppure finiti nel circuito di sfruttamento o del lavoro minorile. Nella maggior parte dei casi si tratta di minori senza genitori, giunti nel nostro Paese alla ricerca di una vita migliore e finiti nel vortice della criminalità.
Il progetto di Facebook
Per ciò che riguarda Facebook, da dieci anni svolge una collaborazione con tutti gli istituti che si dedicano alla ricerca di bambini scomparsi e sfruttati. La scorsa settimana si è svolto il terzo hackathon sulla sicurezza dei bambini presso la sede di Facebook a Menlo Park: l’evento è durato due giorni ed è stato il più grande organizzato finora, avendo riunito quasi cento ingegneri e scienziati di dati di tutto il settore per sviluppare soluzioni tecnologiche per salvaguardare i bambini.
L'hackathon di quest'anno si è concentrato sulle soluzioni per combattere tale traffico. Tra i partner che hanno collaborato ci sono Ncmec, Thorn, Internet Watch Foundation, Stop the Traffik, A21 e Polaris. Tutti i codici e i prototipi sviluppati durante l'evento di quest'anno sono donati a tali partner delle Ong per aiutarli nel loro lavoro di protezione dei bambini.
Gli ingegneri e gli scienziati dei dati che lavorano per grandi aziende e piccole aziende uniscono in questa maniera le forze per aiutare a costruire soluzioni che influiscano sull'intera comunità online. E le relazioni formate durante l'hackathon si estendono ben oltre l'evento: infatti molti di questi ingegneri continuano ad assistere le Ong partecipanti nello sviluppo di tecnologie sviluppate per l’occasione, supportandole con altre esigenze tecniche e strategie.
La formazione e la collaborazione con i partner
Il prototipo vincente di quest’anno è soprannominato "Spotting Trends", e si avvale dell'analisi e delle informazioni di clustering associate ai noti trafficanti di bambini per garantire che queste persone non siano in grado di riemergere altrove su Internet. Tra gli altri prototipi sviluppati vi sono progetti che migliorano l'efficienza delle persone che lavorano per identificare e salvare i bambini, facilitando il rapido ordinamento di immagini e dati e la priorità dei casi. L’applicazione ha ottenuto il primo premio nel 2016, permettendo ad un bambino di essere trovato grazie alle foto online confrontate con quelle disponibili nel database Ncmec dei bambini scomparsi.
Una simile Tecnologia ha il potenziale per ridurre i tempi di risposta delle forze dell'ordine, facendo in modo che i bambini che potrebbero essere vulnerabili vengano aiutati più velocemente e in modo più efficiente. Tra la formazione offerta - che prosegue anche nei mesi prossimi - c’è l’iniziativa WeProtect Global Alliance, che permette di collaborare con altri leader del settore per garantire che le aziende più piccole, con meno risorse, possano adottare facilmente best practice e tecnologie di accesso come PhotoDna di Microsoft.