In un post su Facebook nella giornata mondiale dedicata all'endometriosi, la ministra della salute Beatrice Lorenzin annuncia che nei livelli essenziali di assistenza (LEA) appena approntati è prevista la copertura, in esenzione totale o ticket, per curare questa invalidante malattia cronica che colpisce più di tre milioni di donne in Italia. La Lorenzin dichiara di sentirsi vicina, come ministro e come donna, alle sofferenze che questa patologia di difficile diagnosi infligge, compromettendo la vita di relazione, e mettendo a serio rischio la fertilità.

La ministra, fin dall'inizio del suo mandato, ha mostrato grande attenzione verso questa malattia, inserita anche nel Piano nazionale per la fertilità.

L'endometriosi consiste nella crescita di tessuto endometriale in molti distretti anatomici fuori dall'utero, ad esempio dietro l'utero stesso, nella cavità pelvica o nelle ovaie, nei legamenti uterini e nella vescica, addirittura anche fuori dall'addome come nei polmoni o anche in altri organi. La malattia provoca crampi, dolori mestruali importanti, può dare dolore durante i rapporti sessuali, minzione difficoltosa, sanguinamento e minaccia seriamente la fertilità della donna, diminuendo la qualità e quantità di ovociti.

Questa patologia ha caratteristiche di ereditarietà, insorge già alle prime mestruazioni, ma viene diagnosticata intorno ai 30 anni, con un grave ritardo che può andare dai 5 ai dieci anni. Il trattamento aumenta le possibilità di gravidanza e migliora la qualità della vita delle pazienti.

Approntati i LEA

A circa 16 anni dall'entrata in vigore, sono stati finalmente aggiornati i LEA che il servizio sanitario fornisce gratis ai cittadini, oppure tramite l'integrazione di un ticket. Erano in vigore dal 23 febbraio 2002, definiti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001. La ministra della salute Beatrice Lorenzin lo riferisce al Question time e afferma che mancano solo i dati di 3 regioni sulle prestazioni erogate in extra LEA per poter completare il quadro, e presentarlo al Ministero di Economia e Finanza (MEF).

Aggiunge che l'iter si può dire concluso e che questa è una notizia positiva per i cittadini. Spiega che I motivi del ritardo sono molti e sono da ricercarsi nelle difficoltà di trovare un modello che garantisse la copertura per le nuove terapie e cure. In questo nuovo Patto della salute si è riusciti a rivedere i criteri di aggiornamento e a rendere i LEA aggiornabili annualmente

La Lorenzin spiega che questo aggiornamento permetterà di inserire tutti quegli aspetti rimasti fuori negli ultimi 16 anni, come i nuovi trattamenti e le nuove terapie riabilitative, conferendo appropriatezza alle cure erogate. Il sistema a griglie è stato riapprontato, e risulta più efficace ed efficiente. Tutto ciò innescherà un meccanismo che, attraverso un sistema di monitoraggio continuo, permetterà di aggiornare con frequenza annuale rispetto alle nuove scoperte scientifiche e anche in correlazione alle variazioni nei territori.

La ministra precisa che il nodo era ed è sempre stato l'incertezza della copertura finanziaria per nuove cure e terapie, e per questo motivo nella legge di Stabilità 2016 ha vincolato 800 milioni di euro per la revisione dei Lea e del nomenclatore protesi. Per giungere alla conclusione, si è dovuto attendere che le regioni riferissero quanto finora è già stato applicato, e al momento al computo finale mancano soltanto tre regioni. La Lorenzin conclude il suo intervento, dicendosi soddisfatta per il risultato raggiunto.