Il 12 maggio è universalmente riconosciuto come la “giornata internazionale dell’infermiere”, poiché in tale data, nel 1860, è nata Florence Nightingale, la fondatrice dell’infermieristica moderna. In tutto il mondo l’evento viene celebrato nei modi più disparati, tutti aventi l’obiettivo comune di condividere con la cittadinanza ruolo, responsabilità ed esperienze del professionista infermiere.
A Monza, il NurSind Monza e Brianza ha pensato di rendere omaggio a Miss. Nightingale organizzando un momento di dibattito sul futuro della professione avente per tema le competenze e il demansionamento. E per farlo ha pensato di far convergere 150 infermieri direttamente nel “sancta sanctorum”, nel luogo deputato alla formazione dei professionisti della Salute, ovvero nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.
Il convegno
All’interno dell’Auditorium dell’edificio U18, in via Podgora a Vedano al Lambro (MB), si terrà il convegno intitolato “La condizione della professione infermieristica tra competenze e demansionamento”, che vedrà la presenza di prestigiosi relatori come Luca Benci (noto giurista di fama nazionale), Ivan Cavicchi (professore di sociologia all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”) e Andrea Bottega (Segretario Nazionale del NurSind, il Sindacato delle Professioni Infermieristiche).
La “questione infermieristica”, oggi più che mai, ruota intorno all’annosa questione del demansionamento di cui è vittima, in un modo o nell’altro, una buona fetta dei componenti la professione. Il demansionamento impedisce un sereno e completo esercizio della professione, traducendosi in pericoloso ostacolo ad una buona assistenza al paziente anzi: a volte può trasformarsi in pratica rischiosa per la salute delle persone assistite.
In altre parole, un infermiere chiamato a svolgere pratiche “demansionanti” può indirettamente produrre una cattiva (e pericolosa) assistenza sanitaria al cittadino .Su questi temi è importante fermarsi, almeno per un giorno, e riflettere su quelle che potrebbero rappresentare delle valide soluzioni organizzative affinché al cittadino si possa finalmente erogare assistenza sanitaria (e infermieristica) di qualità.