Guardia medica notturna eliminata. È quello che prevede la riforma del Sistema Sanitario Nazionale del Governo Renzi. Si tratterebbe, in pratica, della possibile fusione della guardia medica con i medici di famiglia. La riforma, in fase iniziale, prevede l'organizzazione dei nuoviorari negli studi dei medici di base che dovrebbero restare aperti 16 ore sette giorni su sette, dalla mattina alle 8 fino alla mezzanotte.

Guardia medica notturna eliminata

Addio alle guardie mediche, nei giorni festivi e nel week end sostituite dalle Atf (Aggregazioni territoriali funzionali) che consistono in gruppi di medici di baseche dovranno garantire l’assistenza tutti i giorni dalle 8 alla mezzanotte, mentre dalla mezzanotte in poi saranno attivi solo gli interventi del 118 e il pronto soccorso degli ospedali di zona.

Negative le reazioni dei cittadini, diretti interessati della eventuale cancellazione delservizio di guardia medica, che lamentano l’ennesima riduzione dell’assistenza sanitaria se la riforma venisse approvata.L'eliminazione della guardia medica notturna e l’esclusivo riferimento del 118 e pronto soccorso ospedaliero, porterebbe, inevitabilmente, un ulteriore sovraffollamento delle strutture, impegnando e coinvolgendo, ambulanze e operatori sanitari, anche per semplici interventi di febbre e mal di gola.

Cosa cambierà con il rinnovo del Sistema Sanitario

Le novità nel rinnovo del Sistema Sanitario di Medicina generale e della pediatria prevedono una completa riorganizzazione degli orari di apertura degli studi dei medici di famiglia.

Riorganizzazione che ha nel contempo corrisposto l’eliminazione della guardia medica notturna. Riferimento sanitario, di estrema importanza, in particolar modo deipiccoli comuni, dove la presenza del medico di guardia di notte evita al paziente lunghi spostamenti fino al pronto soccorso dell’ospedale di zona più vicino. Isindacati della categoria dei medici avanzano perplessità sulla scarsità dipersonale per applicare le nuove modalitàassistenziali.Una rivoluzione del Sistema Sanitario che, secondo i camici bianchi, non risolve i problemi della categoria. Mercoledì 11 maggio, i medici scenderanno a Roma, in piazza Montecitorio, con una manifestazione di protesta.