Che il fumo faccia male è risaputo da decenni eppure sono ancora in molti, tenendo come riferimento il nostro paese, a non abbandonare la passione per le "bionde". D'altronde oggi giorno le campagne informative anti-fumo mirano a dissuadere soprattutto i giovani dal prendere questa abitudine deleteria per la salute, perché si sa che prevenire è meglio che curare.
Se ne parla in particolare oggi 10 gennaio in occasione della 17esima giornata relativa ai diritti dei non fumatori che è stata istituita nel 2000.
Le statistiche sul fumo in Italia
Stando alle ultime statistiche, è emerso che nel nostro paese fuma il 22% della popolazione. Nel 2016 appena trascorso, in particolare si è registrato un lieve incremento in entrambi i sessi. Il consumo medio di sigarette al giorno si aggira intorno alle 13. Ma se è ormai assodato quanto il fumo di sigaretta direttamente inalato faccia male ai nostri polmoni aumentando il rischio di sviluppare il cancro polmonare, si tende ancora a sottovalutare i danni che possono derivare dal fumo passivo. Chi vive in un ambiente saturo del fumo di sigaretta perchè in famiglia ci sono uno o più componenti tabagisti, presenta un più alto rischio di sviluppare proprio il carcinoma al polmone.
Tuttavia la maggioranza degli italiani non è a conoscenza di questa correlazione tra il fumo di sigaretta passivo e il rischio di sviluppare un cancro a polmoni: ad ignorarlo stando a un sondaggio tenuto dall'Aiom, ovvero dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica, sono ben 8 italiani su 10.
Fumo passivo: tutti i danni per la salute
Il fumo passivo oltre a inquinare gli ambienti domestici, aumenta anche il rischio di sviluppare un ictus cerebrale. Solo in Italia è responsabile di oltre seicentomila morti all'anno. Stando a una ricerca condotta dalla Johns Hopkins University che ha preso in esame un campione di oltre 28.000 soggetti adulti statunitensi maggiorenni e non fumatori è emerso che chi è stato colpito da un ictus aveva passato un maggior numero di ore a contatto con dei fumatori. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Stroke. Insomma rinunciare alle sigarette farebbe bene non soltanto a chi fuma, ma anche a chi non fuma.