Il 21 luglio 2018, si è tenuta una conferenza ad Amsterdam dove gli esperti hanno esposto le loro preoccupazioni riguardo la diffusione dell'Aids.

La malattia potrebbe iniziare a dilagare come già accaduto in precedenza. Gli studiosi hanno parlato di una carenza economica di 7 miliardi di euro che sarebbero in grado di permettere il controllo della malattia.

Attualmente questi fondi non sono presenti, motivo per cui gli esperti sono preoccupati dalla situazione che potrebbe venirsi a creare.

I dati sugli ammalati di Aids

Con la crescita demografica avvenuta soprattutto nei paesi africani, c'è rischio che l'Aids si diffonda e che non ci siano abbastanza istituzioni preposte che possano contrastare il fenomeno.

Ad oggi, in tutti il mondo sono presenti quasi 40 milioni di pazienti affetti dalla malattia. I sieropositivi però, grazie alle cure mediche, possono tenere a bada la loro problematica e svolgere una vita normale.

Secondo alcuni dati risalenti al 2016, quell'anno per la prima volta, i morti per Aids sono scesi sotto al milione (990 mila). I dati del 2017 sono ancora migliori: i decessi sono infatti stati pari a 940 mila in tutto il mondo.

Unaids, agenzia delle Nazioni Unite contro lo sviluppo della malattia, ha esposto la sua preoccupazione per il fatto che manchino i fondi necessari per curare la malattia e per ridurre il rischio di una pandemia entro il 2030. A quanto pare molti sembrano disinteressarsi del problema: Big Pharma ad esempio, ha tagliato diversi fondi per la ricerca di nuovi farmaci per sieropositivi perché questi sarebbero necessari principalmente in posti e paesi dove è più difficile acquistarli.

La paura degli esperti

La preoccupazione degli esperti riguarda anche l'America, che di solito era quella che erogava maggiori fondi per la ricerca dei farmaci contro l'Aids. Con l'arrivo di Trump, la sua amministrazione ha intenzione di diminuire il numero di sovvenzioni per la causa in questione.

Il Congresso di Washington non si è ancora schierato né a favore né contro tale provvedimento, per cui non resta che attendere.

Ndulu Kilonzo, facente parte del consiglio keniano sul controllo dell’Aids, ha rivelato che gli obbiettivi preposti per il 2030 non potranno essere adempiuti senza degli investimenti proficui. L'uomo ha precisato che si è molto lontani dall'eliminazione totale del virus ma la mancanza di fondi inciderà negativamente anche sulla prevenzione della malattia.