"This is why we play": questo è il motivo per il quale giochiamo. E di motivi per il quale guardiamo questo sport sono infiniti. Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, le NBA Finals. La sfida più attesa dell'anno, la prima delle sette (possibili) partite che vale una stagione, ma non solo. Vale la gloria personale, la gloria della città, la storia di questo sport. Nella baia di Oakland (SF) si trovano di fronte Cleveland e Golden State, le due squadre più forti della lega, protagoniste per il terzo anno consecutivo della serie finale.
'La bella', se vogliamo dire, dopo la vittoria dei Warriors nel 2015 e dei Cavs nel 2016.
La storia si ripete: Gara 1 è dei Warriors
Esattamente come un anno fa, il primo atto della sfida non è mai stato messo in discussione, con i Golden State Warriors che hanno dominato dal primo all'ultimo minuto, senza lasciare scampo agli avversari. Strapotere tecnico e fisico dei padroni di casa, che giocano una pallacanestro spumeggiante in fase offensiva, come hanno sempre dimostrato, e alzano un muro difensivo che non lascia spazio a Lebron James (28 punti) e compagni.
I campioni della Western Conference sono scappati sul +10 nel secondo quarto e hanno allungato di 20 nel terzo quarto, senza mai dare speranze di rimonta a cleveland.
Il miglior attacco in transizione in Nba contro la peggior difesa in transizione e il risultato non può che essere uno solo. I Cavs non riescono a tenere il ritmo degli avversari: o si mettono in testa di rinunciare a qualche tiro a inizio azione, oppure la somma di palle perse e transizioni può veramente essere fatale.
I due giocatori più attesi, Steph Curry e Kevin Durant, non deludono le aspettative. 28 punti, 10 assist e 6 rimbalzi per il beniamino di casa, con 6/11 da 3 punti e con un terzo quarto "spacca-partita" come solo lui sa fare (14 punti). Il secondo, alla seconda finale in carriera e alla prima con la squadra di Oakland, dimostra di tenerci, e non poco, a vincere il suo primo titolo.
Una prestazione da incorniciare, 38 punti, di cui 20 in un primo tempo dove a dimostrato onnipotenza cestistica, schiacciando per ben 6 volte contro una difesa di Cleveland piuttosto distratta.
E' solo l'inizio
Tuttavia, anche se la partita di sta notte ha messo in luce lo strapotere dei Warriors e se qualcuno potrebbe pensare ad un 4-0 no contest, la storia insegna che difficilmente sarà così. Sappiamo tutti cosa sono capaci di fare assieme James e Irving e ricordiamo bene il "miracolo" dello scorso anno (da 1-3 a 4-3). Le Nba Finals sono appena cominciate e le sorprese sono dietro l'angolo. Appuntamento a sabato per il più grande spettacolo cestistico al mondo.